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- I carabinieri di Civitavecchia hanno effettuato un servizio per contrastare il fenomeno dell’accattonaggio che nelle ultime settimane ha raggiunto un forte livello di diffusione oramai in tutti i quartieri della città.
Già in mattinata, sono iniziati i controlli nelle principali vie, così come sono stati controllati diversi centri commerciali al fine di localizzare, individuare ed identificare, anche a mezzo di foto segnalazioni ed impronte digitali tutte le persone dedite all’attività in parola.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di una persona 30enne del Bangladesh sorpresa nei pressi di un centro commerciale e sprovvisto del permesso di soggiorno nonostante un precedente ordine di espulsione (successivamente associato presso la casa circondariale di Civitavecchia a disposizione della locale A.G.).
Altre tre donne sono state denunciate per aver adoperato nell’attività di mendicanti i loro figli minorenni, per creare un senso di maggiore pietà e compassione nei passanti.
Circa dieci persone, principalmente rom di nazionalità romena (donne tra i 18 e 35 anni), sono state invece foto segnalate ed identificate mentre erano intente a mendicare nei pressi di semafori stradali, diffidandole, per il tratto a venire, a non reiterare l’attività in specie.
Ma l’aspetto più interessante è emerso a seguito d’interviste a persone fermate, che hanno dichiarato (la stragrande maggioranza) che molte di queste effettuavano l’attività di mendicante come una vera e propria occupazione e un reddito giornaliero che in talune occasioni può anche arrivare a cinquanta euro al giorno.
Nell’ambito della medesima operazione, i Carabinieri hanno inferto un altro colpo alla microcriminalità, procedendo all’arresto di due giovani rom, che all’accattonaggio preferivano l’attività del taccheggio nei supermercati.
A cadere nella rete dell’Arma sono G.C. (29enne) e C.C.M. (26enne) entrambe di nazionalità Romena in Italia senza fissa dimora, che avevano pensato bene di rubare prodotti di bellezza e creme solari per un importo di svariate centinaia di euro, rimuovendo i sistemi antitaccheggio.
Le due giovani sono state rinchiuse nel carcere di Borgata Aurelia dove risponderanno del reato di furto aggravato.