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Il sindaco Mauro Mazzola
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Riceviamo e pubblichiamo
- E’ vero, abbiamo vinto le elezioni per 56 voti. E questo, a maggior ragione, mi porta ad essere il sindaco di tutti.
E’ vero anche che Giulivi è venuto a stringermi la mano, cosa sulla quale lo avevo però preceduto appena chiuse le urne, augurando la vittoria al migliore.
Purtroppo, è tutto il resto a non essere vero. A partire dagli insulti durante la campagna elettorale.
Per ben due volte sono stato io quello aggredito, in un caso anche alla presenza di mia moglie e di mia figlia, con pugni sull’auto.
Per non parlare dei manifesti: mi hanno dato del comunista, hanno detto che non poteva diventare sindaco un ignorante con la quinta elementare, infine che ero dipendente Arsial.
Sono tutte cose che ho già denunciato. Solo ieri, siamo stati ancora vittime di aggressioni verbali da parte di ragazzi che facevano parte del suo entourage: tutto questo mentre stavo ringraziando la popolazione, perché ho rispetto per tutti, anche per chi non la pensa come me.
Per quanto riguarda l’episodio di lunedì notte, è bene riportare le cose per come sono veramente andate. Sono stato avvertito di strani movimenti nel palazzo comunale, dove erano presenti molte persone esterne, che con l’amministrazione non hanno mai avuto nulla a che fare. Ebbene, il Comune non è una casa privata, le cose si fanno alla luce del sole, alla presenza di pubblici ufficiali dipendenti, non con amici degli amici alle due di notte.
Nessuno si è minimamente azzardato a lasciarsi andare agli insulti, insulti che invece mi dicono - ci sono piovuti addosso da tutte le parti, sia dalle finestre, sia dai presenti in strada, quasi fino allo scontro fisico.
Avevo inoltre promesso a Giulivi che il giorno seguente non sarei andato negli uffici, proprio per dargli tutto il tempo necessario di cui aveva bisogno.
Sono stato corretto e mi sono presentato mercoledì. Invece lì c’erano persone non autorizzate. Il resto i lavori finanziati e in parte appaltati - è routine, cose che mette in piedi qualsiasi amministrazione uscente.
L’unico concetto che vorrei far notare a Giulivi è che la campagna elettorale è finita.
Ma il suo atteggiamento scomposto indica una sola cosa: forse sulla riconferma aveva messo troppo la bocca.
Mauro Mazzola
Sindaco di Tarquinia