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Gestione, allestimenti, attenzione al pubblico e pratiche culturali. Questi gli aspetti principali affrontati durante il corso di aggiornamento per direttori e referenti scientifici dei musei di ente locale e di interesse locale della Tuscia che si è concluso oggi.
Il corso di tre giorni finanziato dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Viterbo è stato organizzato raccogliendo le istanze del sistema museale del lago di Bolsena, unico nel suo genere a Viterbo.
Durante il corso i partecipanti hanno quindi visitato le realtà museali sistemiche particolarmente significative della Toscana, come quella dei musei senesi (Museo della mezzadria, di Buon convento, Museo del paesaggio di Castel Nuovo Berardenga, musei civici di San Gimignano) e dell’ecomuseo del Casentino (Castello di Poppi, Museo della Carbonaia, Molino Grifoni di Cetica, Museo della castagna di Reggiolo).
L’iniziativa rivolta a tutte le realtà museali della Tuscia ha visto la partecipazione dei dieci musei del sistema del lago di Bolsena, del Museo della ceramica di Viterbo (palazzo Brogiotti, sede della Fondazione Carivit), dei musei archeologici di Sutri e Nepi e del museo Opera Bosco di Calcata, per un totale di circa 30 persone. Nell’ambito degli obiettivi del corso è stato privilegiato il confronto tra l’unica realtà sistemica del Viterbese, nata del dicembre del 2000, e altre analoghe da tempo collaudate.
L’esperienza, che si è rivelata estremamente utile, ha dato vita a numerosi spunti di riflessione, che potranno portare a risultati significativi nella realtà dei musei viterbesi.
“E’ un riconoscimento importante afferma l’assessore alla Cultura Renzo Trappolini - che la Regione Lazio ha dato al nostro sistema museale e che ha consentito a 30 persone di partecipare al seminario-stage delle realtà organizzate della Toscana. Adesso però è necessario un ulteriore sforzo per la messa a sistema di tutti i musei della Tuscia affinché i vari musei possano svolgere al meglio la loro funzione. Ovvero la fruizione da parte del pubblico e la qualità degli allestimenti”.
Secondo l’assessore alla Cultura, infatti, è questo il momento di “accelerare i processi per la valorizzazione dei musei e al tempo stesso per far crescere iniziative di valorizzazione attraverso una migliore qualificazione dell’offerta. “E’ necessario dice l’assessore - utilizzare risorse specialistiche per le attività di custodia e di comunicazione. Tutto questo attraverso l’individuazione di forme imprenditoriali pubblico-private e cooperativistiche a supporto delle strutture museali”.
“Su questi aspetti ho in corso spiega Trappolini - degli approfondimenti con la facoltà di Beni culturali dell’Università della Tuscia, al fine di avvalerci della loro alta professionalità e qualificazione. Lo scopo è quello di far sì che questa forme imprenditoriali pubblico-private o cooperativistiche, producendo introiti, possano aiutare i Comuni, spesso con le casse in rosso, a far rinascere interesse verso il sistema museale, senza appunto gravare sugli enti pubblici”.