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“Un’ottima notizia sia per le 8.300 imprese artigiane della Tuscia, sia per i tanti giovani che aspirano a mettere a frutto le loro capacità e ad acquisire nuove competenze in questo comparto. L’approvazione del Testo Unico per l’artigianato dà una spinta decisiva al processo di innovazione dell’imprenditoria diffusa”.
E’ questo il commento di Adalberto Meschini, segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, a proposito del voto con il quale il consiglio regionale del Lazio ha dato il via libera, ieri sera, all’unanimità, a una legge che il mondo dell’artigianato attendeva da otto anni.
“Il primo dato positivo da registrare è la semplificazione della materia: sono finalmente raccolte e coordinate, in un solo Testo, tutte le normative vigenti. Ma lo sforzo più significativo -sottolinea Meschini- è stato compiuto, a nostro avviso, nell’individuare, attraverso una concertazione reale con le associazioni di categoria, gli strumenti che potranno facilitare la modernizzazione di una realtà economica con un peso importante nel nostro territorio.
Le aziende artigiane rappresentano, lo ricordo, il 21,08 per cento di quelle registrate, assorbono il 25 per cento degli addetti delle imprese e il 19 per cento del complessivo degli occupati, compresa la pubblica amministrazione”.
“Il Testo varato istituisce un Osservatorio con il compito di monitorare le attività. Le azioni della Regione saranno così programmate avendo l’esatta conoscenza dell’andamento dei settori, delle eventuali criticità, delle potenzialità e dei bisogni.
Un’altra novità rilevante è l’attivazione di un Fondo unico nel quale confluiranno tutte le agevolazioni per le imprese: ciò consentirà di evitare la dispersione di risorse e di mirare in modo più efficace gli interventi nel campo del credito, dando certezze agli artigiani”, dice il segretario della Cna.
L’impulso all’aggregazione imprenditoriale così come il sostegno alla formazione e alla valorizzazione della qualità delle produzioni sono tra i punti della legge più importanti per lo sviluppo dell’artigianato della Tuscia, secondo Meschini. Che osserva: “Una scelta strategica è sicuramente il riconoscimento del valore della bottega-scuola quale sede di formazione di nuove generazioni di imprenditori, soprattutto nei settori artistici e tradizionali, che costituiscono un patrimonio di creatività, di abilità manuale e di saperi assolutamente da conservare.
Una grande risorsa culturale che viene altresì promossa grazie all’istituzione dell’Albo degli espositori artigiani e del marchio d’eccellenza del made in Lazio”.
Cna ha già fissato, per lunedì 2 luglio, a Viterbo un convegno con l’intervento dell’assessore alla Piccola e Media Impresa, al Commercio e all’Artigianato Francesco De Angelis e del consigliere regionale Giuseppe Parroncini, per illustrare i contenuti del Testo Unico.
Saranno invitati gli imprenditori, i rappresentanti della Commissione Provinciale per l’Artigianato, della Camera di Commercio e di tutti gli altri Enti competenti, in primo luogo i Comuni, sicuramente interessati alle novità introdotte dalla legge per il potenziamento delle aree per gli insediamenti produttivi.
A copertura della legge, la Regione ha già previsto uno stanziamento di 9 milioni di euro per tre anni.