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““E’ terribile affrontare la vita…io adesso vado avanti perché dico che a ottobre, finita la stagione, Ivan tornerà a casa”.
Vittorio e Rita, a una settimana dalla disgrazia, ricordano il loro figlio Ivan, morto in Sicilia per soccorrere bagnanti in difficoltà. In una lunga intervista pubblicata oggi dal Messaggero, ricordano un ragazzo che era amico di tutti.
Un ragazzo in gamba.
“La cosa che mi addolora oggi spiega il padre è di non avergli detto che per me lo era davvero, in gamba”.
Ivan amava il suo lavoro da animatore.
Era grafico pubblicitario, ma tra quattro mura in ufficio ha resistito poco. Ha preferito andare a fare l’animatore turistico nei villaggi, era felice in mezzo alla gente, amava far divertire gli ospiti dei villaggi in cui lavorava.
“Mi diceva sempre ricorda il padre io faccio il mestiere più bello del mondo”. Non avrebbe fatto altro.
Nella sua camera, sopra il letto un quadro con la scritta: “Vivi ogni attimo come se fosse l’ultimo”.
Forse Ivan prima di partire per la Sicilia aveva avuto una premonizione. “Mi aveva dato la password del suo computer dice la madre Rita mi aveva chiesto di impararla a memoria. Non lo aveva mai fatto, era molto geloso del computer” .
Adesso tutte le sue cose sono lì, ma Rita e Vittorio non hanno avuto il coraggio di toccarle. “Spero dice il padre che quei ragazzi si ricordino sempre di Ivan, che non dimentichino che lui è morto per salvargli la vita”.