Riceviamo e pubblichiamo - In merito alla vicenda sollevata dal consigliere provinciale Francesco Battistoni relativamente al bando del servizio riscossione Tosap per la provincia di Viterbo, è inevitabile porsi delle domande sui risvolti, quanto meno insoliti, che sta assumendo tutta la questione.
Mi riferisco all’iniziativa assunta dal consigliere delegato, Ermo Startari dell’Aipa spa, che ha visto bene di rispondere all’interrogazione rivolta da Francesco Battistoni al presidente Mazzoli durante un consiglio provinciale, sostituendosi di fatto all’ente pubblico.
Mi pare appena il caso di rimarcare la sana abitudine della burocrazia italiana per la quale se un’amministrazione pubblica indice un bando è poi la stessa amministrazione che deve assicurarsi e vigilare sul corretto svolgimento della procedura, garantendo trasparenza e imparzialità a tutti i partecipanti.
Ed è la stessa amministrazione che, anche nel proprio interesse, ha il diritto dovere di rispondere nel caso in cui vengano sollevati dubbi o perplessità sulla regolarità dell’iter seguito nel produrre atti pubblici.
Per questo, la solerzia con cui l’Aipa ha spiegato la natura dei legami con la San Giorgio Spa, mi pare un’imbarazzante invasione di campo, in una materia in cui l’autorità garante deve necessariamente essere l’amministrazione pubblica, e non il soggetto beneficiario dell’assegnazione del servizio che viene contestata.
La cosa potrebbe sembrare quasi banale se almeno si conoscessero i motivi per cui un operatore privato ha tanta premura di inserirsi in un dibattito di natura prettamente politica.
Senatore Giulio Marini