|
Riccardo Fortuna (Rc)
Copyright Tusciaweb |
- A Rifondazione il rimpasto proprio non è andato giù e per protesta il gruppo consigliare, insieme all’assessore Giuseppe Picchiarelli lasciano per protesta l’aula. Non prima di avere spiegato le ragioni.
“Se tenessimo più di conto i problemi fuori del palazzo dice Riccardo Fortuna - piuttosto che gli equilibri interni, sarebbe meglio". Un duro affondo.
“Facciamo ancora parte di questa maggioranza? Se sì dovremmo essere interlocutori, altrimenti no”.
Prima ancora, Antonio Zezza (Ds), non approvando il metodo e le motivazioni del rimpasto, aveva rimesso a Mazzoli la sua delega ai rapporti con la Asl.
“Inoltre dice Zezza d’ora in poi la mia posizione all’interno della maggioranza sarà da oggi fortemente critica ed al di fuori delle logiche del gruppo consigliare di cui faccio parte”.
Quindi Battisti affonda il colpo: “Non ne sapevo nulla del rimpasto afferma se non attraverso la stampa. Non colgo bene il significato di controtendenza o in contrasto con quelli che sono gli obiettivi. Un rimpasto di giunta, a prescindere dagli uomini, ha senso se serve a correggere il percorso. Gli uomini sono cambiati, ma tutta la vicenda deve avere un senso”.
Poi l’attenzione al mondo femminile, che non c’è stato. “Portiamo le aspettative dice di tante donne, che tali sono rimaste”.
Quindi l’annuncio: “Lasciamo il consiglio può sembrare un sgarbo, ma non lo è, interpretatela come l’unico mezzo per ridare dignità ad un modo di fare politica. Per non essere così lontano dalle forze politiche che ci hanno sostenuto. La gente si aspetta e si aspettava di più. Abbiamo tempo e modo di dare risposta alla delusione di chi c’è stato accanto. Vogliono un segnale”.
L’ex assessore Ugo Gigli è in sala.
“Oggi dice Equitani (Fi) - abbiamo avuto la prova che non è stata un’operazione condivisa c’è Gigli in sala. Perché anche lui credo che voglia capire. La lista Tuscia è stata fondamentale. Con l’uscita, lei Mazzoli, non rappresenta più la maggioranza degli elettori della Tuscia. Ne dovrebbe prendere atto”.
Bruni (An) punta dritto contro il presidente. “Lei ancora non è della provincia di Viterbo dice - i cittadini non la conoscono. I sondaggi fatti la riportano come un perfetto sconosciuto per i viterbesi”.