Senza filtro
- L’ennesimo rimpasto della giunta provinciale, il cui volo non è mai spiccato, si è trasformato in una maionese impazzita con inquietanti scambi di accuse e ruoli tra maggioranza ed opposizione che non fanno altro che incrementare la confusione dei cittadini e degli osservatori.
Ed infatti preso atto che fino ad oggi la giunta Mazzoli non ha adottato alcun provvedimento degno di essere ricordato, tuttavia la decisione di defenestrare l’ex assessore Ugo Gigli non ci sconcerta più di tanto stante le contraddizioni e la poco trasparenza che avevano contraddistinto la Lista per la Tuscia fin dal giorno della sua presentazione alle elezioni.
Ciò che invece è sconcertante è l’atteggiamento della opposizione di centro destra la quale improvvisamente si è autonominata difensore d’ufficio di quel Ugo Gigli che non solo gli ha fatto perdere le elezioni ma che ha fin qui governato con la maggioranza diventandone non piu’ solo alleato ma parte integrante.
Del tutto fuori luogo appaiono infatti i messaggi di solidarietà ad un ex assessore vittima soltanto del diabolico patto da egli stesso stipulato in campagna elettorale i cui risvolti ed implicazioni non hanno tardato ad esplodere con tutte le sue contraddizioni.
A far impazzire ancora di più la giunta maionese della Provincia di Viterbo non è bastato pertanto questo inquietante scambio di ruoli tra maggioranza ed opposizione (tra chi ha vinto le elezioni e chi le ha perse ) ma si è aggiunta anche la solita posizione degli uomini di RC infarcita di quella demagogia che passa dalla risoluzione dei problemi del mondo alla “strenua difesa” delle quote rose (quelle degli altri) condita dalla levata di scudi di un consigliere dei DS il quale si è posto “al di fuori delle logiche del gruppo di cui fa parte” (ma! È dentro o fuori?) e conclusa dalla richiesta del consigliere Bigotti, non ha mancato di adombrare dubbi sulla regolarità della revoca delle deleghe all’ex assessore Gigli, quasi che il problema non fosse politico, ma meramente di carattere amministrativo.
Di fronte a tale spettacolo il Club Riformatori-PLI di Viterbo non puo’ che dissociarsi ed affidare al giudizio dei cittadini i comportamenti tenuti dai loro rappresentanti nelle Amministrazioni sperando che in futuro siano loro stessi a ridare dignità e trasparenza alla politica della nostra provincia azzerando quei personaggi e disinnescando quelle “operazioni di disturbo” attraverso lo strumento del voto ponendo fine una volta per tutte a quelle “logiche” della politica che spesso travalicano i confini della trasparenza e della coerenza.
Il presidente del Club Riformatori - Pli Viterbo
Giacomo Barelli