Riceviamo e pubblichiamo
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Paolo Caravello
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- "Come recita un popolare detto” quando tuona vuol dire che da qualche parte piove!” e visto che da diverso tempo si sente vociferare di un’eventuale riduzione delle circoscrizioni nel territorio di competenza del comune della nostra città probabilmente qualche cosa c’è".
Paolo Caravello consigliere presso la V° circoscrizione e capogruppo d’An, lancia l’allarme esprimendo la sua perplessità riguardo ad una probabile proposta di riduzione o accorpamento dei parlamentini locali.
"Tali organi - afferma Caravello - sono nati dall’esigenza di alimentare la partecipazione dei cittadini alla vita politico-amministrativa della città.
La legge n. 278 del 1976 è stata quella che ha istituito le circoscrizioni conferendo alle autorità comunali il potere di creare un nuovo organo istituzionale quale è quello delle circoscrizioni.
Successivamente la legge n 142 del 1990 è intervenuta in materia, introducendo importanti istituti di partecipazione quali il referendum consultivo, le istanze, le petizioni per cui le circoscrizioni sono organi concepiti per risolvere i problemi del quartiere in quanto più vicini a quelle che sono le reali esigenze dei cittadini e di conseguenza possono meglio capire e rispondere alle relative problematiche”.
Non basta.
"Le circoscrizioni - continua Caravello - sono delle piccole realtà locali all’interno di quella più grande del comune, dove i consiglieri raccolgono le istanze, le denunzie e le osservazioni dei residenti e le trasmettono all’amministrazione centrale che le esamina e adotta le soluzioni più adeguate.
A mio avviso, invece di diminuire i “consigli di quartiere” bisognerebbe riconoscergli una maggiore autonomia, al riguardo si rende quindi necessaria una revisione degli statuti comunali finalizzata ad attribuire alle circoscrizioni proprie funzioni e orientata alla formazione di veri e propri municipi.
Inoltre, visto che oggi si parla tanto di costi della politica, è opportuno sottolineare che le circoscrizioni costituiscono un minimo aggravio di spesa per i contribuenti e non vorrei che (come il solito) si cominciasse a ”tagliare” proprio dalla base, colpendo appunto il decentramento, probabilmente in tal senso sarebbe più giusto e corretto diminuire ( e di molto) i stipendi d’oro dei nostri politici e magari togliere anche qualche auto blu di troppo, in maniera tale da poter recuperare risorse da destinare al mantenimento e al buon funzionamento delle circoscrizioni nell’interesse dei cittadini”.