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L'assessore Trappolini
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Riceviamo e pubblichiamo
- Mentre da tutto il mondo arrivano attestati di stima nei confronti del Tuscia in Jazz e oltre 400 turisti da oltre 20 nazioni hanno scelto la Provincia di Viterbo per passare le loro vacanze, pernottando nella Tuscia per oltre 10 giorni.
Mentre il Ministero dei Beni Culturali con il suo patrocinio rafforza l’immagine del Festival, la Regione Lazio ormai come consuetudine da anni patrocina e finanzia l’evento più importante della Tuscia considerato tra i maggiori festival in Europa, la Fondazione Carivit lo mette al primo posto tra gli eventi da finanziare e la Camera di Commercio per il terzo anno consecutivo partecipa al progetto finanziandolo.
Il nostro caro assessore Trappolini cosa fa? Non lo considera, non lo patrocina e non lo finanzia!
Circa due mesi fa riuscivo, dopo innumerevoli peripezie, ad ottenere un appuntamento con l’assessore alla Cultura della provincia. In quella sede facevo presente al signor Trappolini l’importanza che il festival rivestiva nel mondo della cultura italiana e gli mostravo una voluminosa rassegna stampa con articoli pubblicati da quotidiani nazionali, locali, riviste e media.
Facevo presente all’assessore che lo scorso anno il festival aveva avuto 6 passaggi televisivi sul TG3, 8 puntate di speciale su Jazz Around Tv e che Primo Canale di Genova aveva voluto il sottoscritto in diretta televisiva per un ora in uno dei suoi programmi di punta per parlare dell’edizione 2006 del festival. Illustravo che durante i cinque anni di vita il festival aveva avuto una media di 15 000 spettatori annuali.
Dopo avermi ascoltato l’assessore mi chiedeva cosa volessi da lui, io subito rispondevo che oltre ad un ovvio contributo, visto che realizziamo oltre 70 concerti all’anno tra cui almeno 6 esclusive mondiali e per i quali grazie al vecchio assessore percepivamo solo 5.000 euro all’anno, avremmo avuto anche bisogno di una più fattiva collaborazione dal suo assessorato per promuovere il festival attraverso i mezzi della Provincia e specialmente attraverso l’APT.
Ad esempio gli facevo presente che il viaggio fatto in Germania pochi giorni prima dall’APT, che in quella occasione aveva promosso il festival Barocco con un concerto ed un grosso investimento da parte degli enti avrebbe potuto coinvolgere anche il Tuscia in Jazz.
Tutto ciò anche alla luce del fatto che i risultati ottenuti in quella occasione furono la vendita di 40 biglietti (circa 800 euro d’incasso per gli organizzatori) per un concerto del festival Barocco. Di gran lunga meno dei 400 turisti all’anno che il nostro festival porta nella Tuscia a pernottare per settimane (circa 400.000 euro d’indotto per le strutture alberghiere).
A questo punto l’assessore mi interrompeva e subito chiamava il presidente dell’Apt, che il sottoscritto in sei anni malgrado le richieste non è riuscito mai ad incontrare e che ancora oggi non ha mai incontrato, e gli chiedeva di fissare un appuntamento con me per discutere della cosa.
Io lo ringraziavo e gli chiedevo come avremmo affrontato il problema del finanziamento al festival visto che partecipando la nostra associazione al bando della legge 32 in Regione essa non era compatibile con il bando provinciale.
A questo punto l’assessore preso da un idea geniale mi dice, che visto gli ottantanni della Provincia, avrei potuto dedicare il festival ad essa e che lui si sarebbe preoccupato di portare aventi il progetto nell’ente che aveva previsto in bilancio dei soldi a tale scopo.
A tal proposito avrei dovuto chiamare la Banda della Nato per cercare di fargli eseguire un concerto in omaggio alla provincia di Viterbo. Concluso l’incontro salutavo l’assessore Trappolini, dicendogli che il giorno dopo avrei contattato il comando di Napoli della Nato per organizzare la cosa e che gli avrei mandato una email con il progetto definitivo nel giro di 2 giorni.
Cosi facevo e lavoravo al progetto come richiesto dall’assessore e poi verso il 13 giugno presentavo la domanda di contributo al suo Assessorato, a quello al Turismo ed al Presidente Mazzoli.
A questo punto, mentre l’Assessore Capelli si metteva lui stesso in contatto con me elogiando l’iniziativa e la crescita costante negli anni e garantendo sia il patrocinio che il contributo all’iniziativa, dell’assessore fantasma Trappolini non arrivava nessuna notizia.
Preoccupato chiamavo il dirigente Celestini, persona seria e preparatissima, che mi informava che non solo non il festival non risultava inserito nei festeggiamenti della provincia, ma che esso non era nemmeno finanziabile in quanto non vi erano i soldi.
A questo punto, anche sentite tutte le lamentele delle associazioni della Provincia nei confronti di Trappolini, mi domando a cosa serve questo assessore alla Cultura.
La sua incapacità, e non parlo solo per il nostro caso, è disarmante, non si è mai interessato di presentarsi in Regione per caldeggiare le iniziative che si realizzano in provincia, cosa che invece facevano sia Cappelli che Santucci, non ha proposto nulla di nuovo e non collabora attivamente con chi da anni fa volontariato nel territorio rendendosi costantemente irreperibile.
Il signor Trappolini dovrebbe sapere, che essendo lui pagato per il ruolo che riveste, farebbe meglio ad essere più disponibile e rintracciabile ed a perdere meno tempo a scrivere lettere che non interessano a nessuno e che ottengono nessun risultato, ma dovrebbe dedicarsi di più e con molta più umiltà a tutte quelle persone che sacrificano gratuitamente una parte della loro vita e dei loro affetti per questo nostro territorio ed a portargli più rispetto.
In quanto mentre queste persone sono fondamentali attraverso il loro impegno per lo sviluppo della cultura e del Turismo nella Tuscia, la sua opera ad oggi appare insignificante e scialba.
Chi le scrive caro assessore riuscirà lo stesso a realizzare il festival grazie a tutti gli enti e sponsor nazionali che partecipano all’iniziativa, tra cui anche l’assessorato al Turismo della Provincia di Viterbo, ma molte altre realtà provinciali, che non hanno la nostra stessa fortuna, possono essere danneggiate da certi tipi di atteggiamenti o peggio ancora demotivata.
Molte volte non si tratta solo di un discorso economico ma anche di incoraggiamento e di riconoscenza verso chi, al contrario di lei, fa cultura e la fa gratuitamente.
Immagino se non ha tempo per una realtà internazionale come la nostra come tratta e considera tutte le piccole realtà interessanti che stanno nascendo nella provincia, le consiglio di smettere per qualche giorno di scrivere inutili lettere e con il suo autista farsi un viaggio nei paesi della Tuscia per fare visita alle realtà culturali che vi operano per dargli sia il sostegno che il dovuto rispetto che essi meritano.
O altrimenti faccia di meglio si dimetta e permetta a chi ha più capacità di lei nel settore ed ha più voglia di lei di dimostrare qualcosa di dare questa benedetta spinta alla cultura viterbese, tanto qui e credo di parlare a nome di tutti nessuno sentirà la sua mancanza, anzi!
Italo Leali
Direttore Tuscia in Jazz.