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Mario Ricci e Riccardo Fortuna
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Antonio Capaldi
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- “In Provincia si pone un problema di legalità e trasparenza”, Riccardo Fortuna dixit.
Nell’annunciare la nascita del tavolo della sinistra, Antonio Capaldi (Sinistra democratica), Mario Ricci segretario di Rc e Fortuna consigliere provinciale di Rc, dicono parole pesanti come macigni sulla crisi in Provincia.
“La crisi è una crisi grave di non facile soluzione”, rimarca Capaldi.
“Non si può pensare a un confronto tra gruppi dirigenti. Noi metteremo in campo un processo reale di partecipazione”, sottolinea Ricci.
E Fortuna tanto per gradire afferma: “Di fatto ci hanno esclusi della maggioranza”.
Insomma Rifondazione, ma anche e soprattutto il tavolo della sinistra, che per il momento comprende anche Sinistra democratica, Verdi e l’associazione il Cantiere (Occhetto), è sul piede di guerra e nonostante i toni, a tratti melliflui, non sembra voler far sconti a nessuno dopo lo sgarbo subito.
“Nella riunione di ieri sera - racconta Capaldi - abbiamo dato vita al tavolo della sinistra. Un tavolo aperto che ha già avviato rapporti con i socialisti. Ci eravamo riuniti su tematiche del tutto differenti, ma ovviamente l’accelerazione che ha subito la crisi in Provincia non poteva non far parte del dibattito”.
E arrivano le valutazioni politiche pesanti e gli itinerari per una soluzione.
“Quella della Provincia è una vicenda grave per la tenuta del quadro politico e per le risposte che il territorio si attende e non arrivano. Il nostro ragionamento va al di là degli organigrammi.
Daremo vita a un confronto con le associazioni, con il sindacato, con le categorie. Questo per andare a una verifica del programma della coalizione. Serve un rilancio amministrativo in vista delle prossime elezioni. Un processo che condurremo come tavolo della sinistra. I risultati li porteremo all’attenzione del presidente”.
I temi del confronto.
“Legalità e trasparenza sono centrali. In questo periodo in Provincia ci sono state difficoltà in questo senso. Poi lo sviluppo. La questione del passaggio di deleghe dalla regione, dell’acqua, dei rifiuti. Poniamo a ogni livello un problema di partecipazione. C’è un deficit di partecipazione nella coalizione. Basti pensare alla vicenda degli assessori. Non può essere il Partito democratico a decidere per tutti”.
“O una parte del Pd”, sibila Ricci.
Mentre lo Sdi sarebbe interessato al tavolo della sinistra, alla riunione di costituzione mancavano all’appello i Comunisti italiani. Effetti della crisi in Provincia anche questo probabilmente, viste le posizioni a livello nazionale del Pdci.
Ma al centro dei pensieri non può non essere la crisi di Palazzo Gentili.
“Non sappiano neppure - dice Ricci - se quella di oggi è una riunione di maggioranza o dell’Unione, come noi abbiamo chiesto. La cabina di regia è costituita dall’Unione, o esiste un’altra cabina di regia? E’ questo che vogliamo sapere. La nostra azione in consiglio ha messo in evidenza proprio questo mancanza di unità della coalizione. Dopo due anni, abbiamo ancora problemi di gestione amministrativa. Tutte le questioni sono lì”.
E sulla coalizione.
“Non possiamo pensare di essere uniti in alcune situazioni e non in altre. Abbiamo perso a Bassano, Vallerano e Ronciglione per problemi di soggettività”.
Ma un assessore in più lo volete?
“Il problema - replica Ricci - non è un assessore in più o in meno. Ma di processi reali a cui va data una risposta”.
E Capaldi: “Non ci stiamo alla logica del ‘diteci quello che vi serve’. Non si tratta di questo. Non basta una poltrona per risolvere la questione. La verità è che, nonostante le buone intenzioni di Rc, è in pericolo la coalizione”.
“Quello che va ristabilito è un metodo di governo. La coalizione è stata schiaffeggiata. La nostra uscita dal consiglio deve servire a stabilire se la maggioranza c’è”, incalza Ricci.
Che cosa farete ora? quando tornerete in consiglio?
“Al consiglio sui rifiuti ci saremmo - spiega Fortuna - ma se non ci sarà un chiarimento è possibile che si vada al voto su documenti diversi”.
Come dire una prova che la maggioranza non c’è.
Ma insomma è proprio vero che Ugo Gigli era la palla al piede dell’azione amministrativa?
“Se lo dice il presidente - risponde superdiplomatico Ricci -, noi rispettiamo quello che dice il presidente”.
Meno diplomatico e più genuino Fortuna: “Sarebbe poco costruttivo dire che tutti i mali vengono da Gigli. Per quanto mi riguarda i rapporti erano buoni. Non so in giunta cosa accadesse”.
Una affermazione significativa, se si ricorda che Rc era stato il partito che mise mille paletti all’entrata di Gigli in giunta.
Ancora una domanda: quando parlate di problema di legalità in Provincia a cosa vi riferite?
“C’è una questione precisa di legalità e trasparenza - afferma Fortuna -. Solo la segreteria generale adempie alle prescrizioni di legge per quanto riguarda la trasparenza, non accade la stessa cosa negli uffici degli assessorati. E’ una questione che questa amministrazione non ha risolto”.