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Le galle del Cinipide
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- Presso la commissione Agricoltura del Senato della si è svolta l’audizione, richiesta dalla senatrice Allegrini, sulla lotta al Cinipide del castagno.
Erano presenti Petronio Coretti, presidente Cia di Viterbo, Pini Fabrizio in qualità di produttore di castagne e dirigente della Cia di Viterbo e Giuliana Roncolini, responsabile nazionale Cia del settore ortofrutta.
Coretti ha illustrato il documento nazionale della Confederazione italiana agricoltori. Erano presenti, inoltre, l'associazione Città del Castagno, l'associazione Valle Cimina e le altre organizzazioni professionali agricole.
Secondo la Cia i risultati ottenuti, allo stato attuale, non sono però soddisfacenti e il rischio di una generalizzata diffusione del cinipide sul territorio nazionale è sempre più concreto.
La Cia è convinta della necessità di istituire un tavolo nazionale sulla emergenza Cinipide che veda impegnato il governo, attraverso il ministero delle Politiche agricole e forestali, le regioni interessate al problema, le istituzioni scientifiche, le organizzazioni professionali agricole e le organizzazioni dei produttori.
Compito del tavolo deve essere in primo luogo il coordinamento delle attività di ricerca delle istituzioni scientifiche al fine di definire i metodi di lotta (biologica, chimica, meccanica) più adeguati, tenendo conto del criterio della sostenibilità per gli ecosistemi.
In secondo luogo la Cia avverte una forte preoccupazione per il sovrapporsi di indicazioni e provvedimenti adottati dai soggetti istituzionali che, a volte, provocano incertezza e disorientamento tra i produttori.
Occorre una forte iniziativa di informazione, divulgazione ed orientamento del sistema che deve coordinarsi e produrre capacità di governo di processi lunghi, difficili ed a volte impopolari.
In terzo luogo la Cia ritiene indispensabile il coinvolgimento, la partecipazione, il protagonismo dei castanicoltori e delle loro associazioni.
Infatti secondo il presidente Coretti “Pensare di contrastare una emergenza così insidiosa come il cinipide senza il consenso e la piena assunzione di responsabilità dei produttori sarebbe un grave errore.
Per questo occorre un chiaro impegno del Governo e delle Regioni, per il reperimento di adeguate risorse, finalizzate al rimborso dei danni provocati dal cinipide e al sostegno per la perdita di reddito dei produttori, provocata dalla fitopatia e dalle misure per la lotta obbligatoria”.