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Gabbianelli
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- Si è conclusa a Bari la 24esima assemblea Annuale Anci con una tavola rotonda moderata dal giornalista del TG2 Gigi Moncalvo sul tema “Il ruolo dei Comuni e delle Città per la sicurezza . Cultura della legalità e dell'integrazione delle comunità”.
Alla tavola rotonda sono intervenuti tra gli altri il ministro Ferrero, il vice presidente del consiglio Rutelli, il vice ministro agli Interni Minniti, il presidente commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati Violante , i sindaco di Milano e Salerno Moratti e Emiliano e il sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli.
Nel corso del suo intervento, Gabbianelli ha sottolineato come il dibattito centrale di tutta l'assemblea sia stato questo: vista la partecipazione di importanti esponenti del Governo, che era stata negli appuntamenti precedenti quasi inesistente.
“Che questo avvenga sul tema della sicurezza - ha detto Gabbianelli - credo stia a dimostrare come questo problema sia particolarmente sentito dai cittadini e come la percezione della sicurezza nelle nostre città rappresenti in particolare negli ultimi tempi una preoccupazione principale della pubblica opinione.
Ciò deriva soprattutto dal fatto che la nuova politica dell'immigrazione Ferrero-Amato è percepita dai cittadini come una nuova preoccupante apertura indiscriminata alla presenza di immigrati irregolari, che dà luogo poi, trattandosi di immigrati privi di lavoro, a nuova manovalanza per le organizzazioni criminali, anche per la presenza del nuovo istituto dello sponsor".
Gabbianelli, insieme alla collega Moratti, ha evidenziato come “il ruolo di sponsor possa essere facilmente ricoperto da organizzazioni criminali “
“Questo è un problema - ha continuato il sindaco - venuto alla ribalta nei giorni scorsi anche nell'articolo di fondo de”la Repubblica”, in cui un elettore di sinistra, di fronte a questa realtà, si diceva essere “approcciato a considerazioni di carattere razzista”, il che vuol dire che anche fasce di elettori tradizionalmente e indiscriminatamente favorevoli al fenomeno dell'immigrazione anche clandestina, stanno assumendo atteggiamenti di intolleranza che derivano dalla gravità che il problema di determinate periferie, anche di città medie e piccole, sta manifestando in tutta la sua virulenza. E questo, lungi dal concretizzarsi di condizioni di vita umane per coloro che , venendo in Italia, credono di trovare “il paese di Bengodi””.
Gabbianelli ha poi affermato che il problema sicurezza va affrontato sotto l'aspetto della cosiddetta sicurezza integrata e che, quindi, bisogna partire dalle scuole, con progetti di recupero e reinserimento di ragazzi con disagio sociale e relazionale, in collaborazione con famiglie permettono di superare problemi di frequenza scolastica , di scarso apprendimento e problemi di condotta.
“Esiste poi - ha detto- un problema di legalità, che può essere affrontato all'interno degli istituti penitenziari, anche tramite progetti innovativi tesi all'educazione al diritto, come quello del carcere di Viterbo, attuato dai Servizi Sociali del Comune congiuntamente ad una associazione onlus, nel quale, con la simulazione di un naufragio su un'isola deserta, i detenuti si trovano in un contesto non preconfezionato e, dopo essersi occupati delle necessità primarie, possono partecipare all'emanazione di norme di convivenza e condividerne quindi la funzione".
Un altra problematica affrontata da Gabbianelli è stata quella della casa e dei maggiori finanziamenti che il Governo nazionale dovrebbe conferire ai cosiddetti contratti di quartiere, attraverso i quali si potrebbero raggiungere due finalità.
La prima, sanare l'ambiente urbano degradato, dove più facilmente possono nascere disagi sociali che possono attentare alla sicurezza dei cittadini.
La seconda, recuperare nuove abitazioni che corrispondano alle esigenze dei giovani e degli anziani, che risultano essere i nuovi poveri nell'attuale realtà sociale. “
Quindi - ha aggiunto il sindaco - far sì che, come avvenuto in questi giorni, il Governo preveda di “sequestrare” le somme e gli avanzi di bilancio degli enti locali che ammonterebbero, secondo le indicazioni del Sole 24 Ore a 6 miliardi di euro, vuol dire sottrarre risorse preziose, di “proprietà” degli enti locali, alle politiche soprattutto sociali, abitative e per la sicurezza. La somma dei sei miliardi si aggiunge ai due miliardo 400mila euro già previsti nella Finanziaria.
Un salasso di circa 8 miliardi e 400mila euro che aumenta di circa sette volte il taglio agli enti locali, fatto dall'ultima Finanziaria del Governo di centro destra, che peraltro prevedeva il blocco delle addizionali da applicare da parte degli enti locali, invece favorito e richiesto dall'attuale Finanziaria.
Il taglio dell'ultima Finanziaria Berlusconi, invece, era di 1 miliardo 800mila euro e fece dichiarare a colui che sembra dovrà essere, a partire da mercoledì prossimo, il leader del neonato Partito Democratico, che sarebbe stato costretto a spegnere i lampioni, a chiudere gli asili nido e a cassare i servizi sociali. Cosa dovrebbe accadere oggi, con un intervento sette volte più penalizzante?”.
Il sindaco di Viterbo ha concluso il suo intervento invitando il Governo a rivedere questa politica che colpisce anche l'economia generale del Paese, poiché impedisce agli enti locali di prevedere somme che avevano nel loro bilancio, a favore di una politica di investimenti utile all'economia generale della Nazione.
Il vice presidente del Consiglio Rutelli, intervenuto dopo Gabbianelli, ha riconosciuto la concretezza del suo intervento, per di più qualificato dall'esperienza diretta e, oltre ad informare l'assemblea circa gli interventi sull'ICI, soprattutto sulla prima casa, ha detto che cercherà di fare il possibile perché quanto denunciato possa trovare ascolto da parte del Governo.