|
Ricci e Fortuna: chi decide dentro Rifondazione?
Copyright Tusciaweb
|
- Rifondazione comunista sembra continuare nella sua azione kamikaze.
Dopo il documento del gruppo consiliare in Provincia, nessuna presa di posizione della segreteria del partito ha tentato di porre una toppa al grave danno fatto.
Con un solo colpo il gruppo consiliare è riuscito a mettere in pericolo la maggioranza e l’amministrazione di centrosinistra. Si è messo contro quasi tutti i sindacati, tra cui, va ricordato, la Cgil. Ha aperto uno scontro frontale con la macchina amministrativa di palazzo Gentili.
Ha messo in discussione il proprio assessore e, raffinatezza delle raffinatezze, perfino se stesso.
E sì perché dire le cose che ha detto il gruppo consiliare di Rifondazione significa anche dire che, se fossero vere, lo stesso gruppo consiliare sarebbe stato connivente con questa situazione per un paio di anni, tacendo.
Insomma, un fatto grave, anzi gravissimo. Ma non basta il tentativo di demolizione della coalizione di centrosinistra continua.
Tanto che anche oggi il gruppo di Rifondazione avrebbe presentato un emendamento al documento unitario sulla raccolta rifiuti. Ritirando fuori la questione della commissione d’inchiesta.
Cosa che non è stata discussa nelle riunioni di preparazione del documento unitario e che, come oggi sosteneva qualche esponente delle maggioranza, potrebbe porre in difficoltà il resto della coalizione per ragioni di metodo.
Al di là del merito della questione, quella del gruppo consiliare di Rifondazione appare come una vera e propria offensiva per sfasciare la maggioranza.
Il gruppo consiliare di Rifondazione sembra a questo punto una variabile impazzita della politica in Provincia.
Tanto che in molti sostengono che il segretario Ricci non sapesse nulla del documento divulgato dal gruppo consiliare sui dirigenti della Provincia.
Una domanda va posta a questo punto: chi comanda dentro Rifondazione? Ricci o Fortuna?
Se il segretario provinciale di Rifondazione conta qualcosa, dovrebbe battere un colpo.
E chiarire se vuole andare avanti con il gioco al massacro, iniziato dal gruppo consiliare, o se vuole continuare a sostenere l’amministrazione guidata da Mazzoli.
Il rischio per Rifondazione è di mettersi all’angolo da sola, proprio nel momento in cui chiedeva un riequilibrio nella maggioranza.
Per dirla in soldoni: dopo la bomba atomica sganciata dal gruppo consiliare con quale coraggio Ricci potrà chiedere un assessorato in più o altro?
Oggi in consiglio provinciale qualche chiarimento dovrà essere dato. Anche perché o si cambia rotta o si va tutti a casa.