Riceviamo e pubblichiamo
- Egr. presidente Marrazzo,
a brevissimo, sarà presa la decisione concernente la localizzazione del terzo polo aeroportuale laziale destinato ad accogliere i voli low cost della Capitale.
All'uopo il Ministro dei trasporti ha nominato una commissione tecnica composta da ENAC, ENAV e Gabinetto del Ministero della Difesa al fine di individuare quale tra Viterbo, Latina e Frosinone sia il sito migliore per realizzare il suddetto scalo.
Gli Organi tecnici istituzionali citati hanno indicato Viterbo come unico scalo praticabile per sostituire, o meglio integrare, l’attività di volo commerciale dell’aeroporto di Ciampino.
Tuttavia alcuni esponenti politici e non, mossi da interessi campanilistici e non, si sono attivati in modo da creare pesanti ingerenze finalizzate a localizzare il nuovo aeroporto a Frosinone.
Tale comportamento, è dettato certamente ed esclusivamente da una logica assurda in netta contrapposizione con i pareri tecnico-operativi forniti dai massimi esperti istituzionali in materia aeroportuale e di volo, e comporterebbe una ennesima infrastruttura ubicata nel bacino territoriale ove albergano gli interessi politici, elettorali ed economici del politico di turno e dei suoi sostenitori.
Cattedrali nel deserto o potenziali bombe ad orologeria sono gli aeroporti costruiti in spregio ai pareri degli esperti istituzionali. Questi ultimi, in ogni valutazione addentellano un baluardo alla sicurezza dei voli. Lo stesso “Comitato 8 ottobre per non dimenticare”, associazione che unisce tutti i familiari delle persone che nella mattina dell' 8 ottobre 2001 hanno perso la vita sulla pista dell'aeroporto di Milano Linate si è espresso nella “querelle” per l’individuazione del terzo aeroporto del Lazio auspicando, in buona sostanza, che le decisioni tecniche non siano mai più inficiate da quelle politiche.
È poi paradossale, Sig. Presidente, come qualcuno sbandieri come unico appiglio alle tesi incontrovertibili a favore di Viterbo, la vicinanza di Frosinone con la Capitale. Il nostro Comitato ha dimostrato documentalmente l’assurdità di tali affermazioni e le ha fornito personalmente copia di quanto asserito.
Il suo portavoce, Silvio Marino, ha affermato recentemente che la trasversale OrteCivitavecchia permette di collegare l’aeroporto di Viterbo al GRA di Roma in circa un’ora.
Basterebbe poi leggere la famosa guida redatta nel 2006, dall’Istituto Tagliacarne su incarico della Unionacamere per capire come Viterbo grazie al vicino snodo ferroviario di Orte è posizionata al 9° posto su 102 province italiane, seguita da Latina al 51° e Frosinone al 73° posto relativamente all’indice di dotazione della rete ferroviaria nelle province italiane. Con il treno per andare a Roma impieghiamo 1 h e 30 m con sette fermate intermedie, contro un’ora che si impiega da Frosinone senza nessuna fermata. Eliminando le suddette fermate e considerando che a Viterbo in virtù del fatto che il 90% degli aerei proviene da nord - si atterra un quarto d’ora prima, rispetto a Frosinone, i conti sono presto fatti.
Tenga presente, inoltre, che le compagnie low cost candidate a spostare il traffico da Ciampino a Viterbo, trasportano i loro passeggeri in tutta Europa con bus, che offrono servizi di prim’ordine oltre a tempestività e coordinazione tra gli arrivi dei vettori aerei e partenze dei degli stessi, oltre ad ulteriori profitti per la società.
È utile, poi, ricordare che il bacino di utenza viterbese comprendente tutto l’alto Lazio, l’Umbria, la bassa Toscana, nonché costituisce epicentro di sviluppo per sviluppare le potenzialità del porto turistico (oltre 1,5 milioni di croceristi) e commerciale di Civitavecchia e la realtà di uno snodo come Orte, crocevia ferroviario per l’Italia e l’Europa. Diversamente, Frosinone si posizionerebbero in una morsa territoriale con un limitatissimo bacino d’utenza, posizionato tra gli aeroporti di Roma e il costituendo scalo di Grazzanise. A conferma dell’interesse ultraterritoriale dell’aeroporto di Viterbo basti dire che il consiglio comunale della città di Orvieto ha adottato una mozione ad unanimità a favore di Viterbo, e la stessa provincia di Rieti ha fatto altrettanto, per mezzo del suo presidente provinciale.
Sempre con riferimento alle scelte del mercato, cui la politica non può rimanere indifferente, emerge inequivocabilmente la volontà da parte di Aeroporti di Roma S.p.A. di investire su Viterbo con progetti concreti, che in breve tempo renderebbero operativo lo scalo (vedi recente disegno di legge presentato al Senato).
Alitalia, dal canto suo, se pur non si è espressa formalmente, trarrebbe solo vantaggi da una dislocazione a Viterbo del terzo scalo del Lazio; sicuramente eviterebbe di essere penalizzata da ulteriore congestionamento del traffico aereo, poi, risolverebbe l’annoso e quanto mai paradossale problema, unico in Europa, di una concorrenza low cost più fruibile delle linee aeree convenzionali. Difatti raggiungere Ciampino dalla Capitale è senza dubbio più conveniente che arrivare a Fiumicino.
Si consideri inoltre che un’eventuale localizzazione del terzo scalo laziale a Frosinone comporterebbe, come asserito, anche, dal Capo di SMA dell’AM, necessariamente un trasferimento altrove degli uomini dell’arma Azzurra con conseguenti, e significativi, costi sociali ed economici nell’ambito di 70 80 milioni di euro. Bisognerebbe poi affrontare altre spese per costruire un aeroporto ex novo, mentre a Viterbo abbiamo una nuova pista di 1500 metri già pronta. Tenga anche presente che nel Frusinate, addirittura, pur di costruire un aeroporto, hanno presentato un progetto che prevede la rotazione dell’attuale pista di circa 70 gradi. Come dire, se con la vecchia e sicura pista si aveva in decollo e in atterraggio sempre il vento in prua, da domani, si potrebbe avere sempre un insidioso e pericoloso vento al traverso. Tutto questo, in barba alla normativa ICAO, che prevede l’osservazione delle condizioni meteorologiche per non meno di 10 anni, in caso di costruzione di una nuova pista. Vi è di più, per realizzare la pista a Frosinone bisognerebbe espropriare centinaia di lotti, per poi perdersi in anni di ricorsi al TAR.
Personalmente, credo che nessuno all’ENAC certificherà mai un aeroporto che lo stesso Ente ha bocciato pesantemente. Il Presidente dell’ENAC, Vito Riggio, al recente convegno sugli aeroporti organizzato da Demetra ha detto:”Vorrei ricordare che ai sensi dell’attuale codice della navigazione, il regolamento sulla costruzione e gestione degli aeroporti che è un regolamento internazionale è stato approvato dall’Enac nell’ottobre del 2005. Nessun aeroporto in Italia si può fare senza il parere dei tecnici dell’Enac, che sentano quelli dell’Enav”.
Chi sottoscriverebbe mai un atto di omologa che implica gravi responsabilità in materia di sicurezza. Credo che la lezione di Linate in quegli ambienti abbia lasciato traccia.
Non sarà forse che la scelta su di Frosinone sia voluta da qualcuno che al contempo pensa di dare uno zuccherino ai cittadini di Ciampino, ma in realtà vuole che le cose rimangano come sono?
Presidente Marrazzo, in conclusione, e previa lettura dei suddetti pareri tecnici, Le chiediamo attivarsi affinché la scelta di un’infrastruttura che condizionerà almeno il prossimo mezzo secolo, non sia affidata al colore dell’amministrazione di turno, ma sia il frutto di scelte opinate, effettuate in linea con le grandi doti, di equità e giustizia, a cui da tempo, sia nella sua professione giornalistica che in quella politica, Ella ci ha abituati.
Tutelerà una scelta giusta presa da tecnici esperti istituzionali “super partes” ed eviterebbe, così, di dare appigli, seppur inconsistenti, a chi in nome della politica vorrebbe creare l’ennesima cattedrale tra i monti del frusinate, dove sia l’orografia della zona che le condizioni meteo non hanno nulla a che invidiare ai luoghi più impervi delle nostre alpi.
Nella convinzione che ciò avverrà, Le inoltriamo richiesta di audizione.
In attesa di cortese riscontro Le invio i miei più sentiti ossequi.
Il Presidente del Comitato per l’Aeroporto
Giovanni Bartoletti