- Viterbo città di frontiera? È uno degli scenari possibili emersi ieri durante il convegno “L’impatto di un aeroporto di medie dimensioni sul territorio. esperienze italiane ed europee”, organizzato dalla Savit, società partecipata in ugual misura dal Comune di Viterbo, dalla Provincia di Viterbo e dalla Camera di Commercio di Viterbo.
Nella sala conferenze di via Fratelli Rosselli un folto pubblico composto da imprenditori, esponenti politici, rappresentanti di associazioni di cittadini e ambientalisti ha seguito con interesse le analisi e le esperienze di alcuni tra i massimi esperti nazionali, in vista dell’individuazione del terzo scalo aeroportuale laziale che avverrà nei prossimi giorni.
Roberto Pepponi, presidente della Savit, in apertura dei lavori ha dichiarato: “Si stima che la vicinanza a Roma potrebbe significare la realizzazione di uno scalo con un traffico medio di 5 milioni di viaggiatori l’anno, così come avviene in strutture similari per voli low cost come Orio al Serio (BG), con ricadute straordinarie in chiave socio-economica per l’intero territorio: formidabile strumento di marketing territoriale, attrattore per investitori italiani ed esteri, acceleratore per la realizzazione delle infrastrutture viarie e ferroviarie, prospettiva significativa di lavoro per i nostri giovani”.
I dati presentati dagli esperti presenti parlano chiaro.
Per Alberto Nastasi, dell’ICCSAI - International Center for Competitiveness Studies in the Aviation Industry: “È innegabile che il trasporto aereo sia ormai diventato un fenomeno di massa grazie alle compagnie low cost, come dimostrano gli elevati tassi di crescita del numero di passeggeri negli aeroporti italiani ed europei, con ricadute positive anche sul territorio, alimentando processi di innovazione (domanda di beni, servizi, competenze professionali avanzate) e al tempo stesso di promozione dell’immagine del territorio e di attrazione turistica.
Ad esempio in Francia, a La Rochelle, in breve tempo si è incrementato il numero di turisti, la stagione si è allungata, si sono sviluppati il termalismo, l’enogastronomia e le visite culturali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Alberto Soldani, consulente dell’Aeroporto di Bergamo, il quale ha illustrato in che modo in pochi anni Orio al Serio sia diventato uno dei principali gateway internazionali del Paese.
“Anche se ogni aeroporto è una realtà a se stante tra Bergamo e Viterbo ci sono molte analogie: entrambi rappresentano il terzo scalo regionale, hanno la stessa distanza dalla città metropolitana, sono localizzati in prossimità di una cittadina medievale. È evidente ha aggiunto Soldani che una volta ricevuto il via libera bisognerà cominciare l’attività di formazione e addestramento del personale di sicurezza, formazione tecnica, comunicazione, lingue e l’apporto dell’Università della Tuscia potrebbe essere fondamentale.
Così come dovranno essere ipotizzati esercizi commerciali e servizi all’interno e all’esterno dell’area aeroportuale per accogliere il consistente numero passeggeri e operatori".
Mauro Di Prete, dell’Osservatorio del Ministero per l’Ambiente, ha evidenziato anche gli aspetti ambientali, vincolanti per la realizzazione o meno della struttura: “La presenza in una determinata area comporta inevitabilmente delle conseguenze, ma ritengo che sia più corretto parlare di sostenibilità e compatibilità ambientali, inserendo la valutazione in un quadro più ampio, anche di ordine temporale”.
I DATI DI ORIO AL SERIO - BERGAMO
Grazie al forte insediamento di voli low cost, nell’arco degli ultimi tre anni Orio al Serio ha portato il numero di unità trasportate tra passeggeri e merci da un milione a 7 milioni, entrando nella speciale classifica dei primi 70 scali europei.
Attualmente nello scalo bergamasco ci sono di 372 frequenze settimanali, schedulate per 51 destinazioni, pari ad oltre 53 partenze/giorno, per servire passeggeri con destinazione finale in 43 paesi.
Complessivamente vi operano: 22 Compagnie di linea, 36 Compagnie Charter, 8 Compagnie Cargo.
Si stima che il numero medio di passeggeri al giorno in transito sia di oltre 15.000 unità, con punte di oltre 20.000 passeggeri e accompagnatori, aventi una permanenza media in aerostazione di quasi due ore per i passeggeri in partenza, dovuta alla assoluta preponderanza di voli low-cost e charter.
Le persone impiegate in Aeroporto tra Società di Gestione, Operatori, Personale di Enti di Stato sono circa 3.700 persone. L’ indotto occupazionale generato dalla presenza dello scalo è stimabile in circa 18.000 unità.