Riceviamo e pubblichiamo - Il Piano Commissariale dei Rifiuti, in discussione nel Consiglio Regionale ed in procinto di essere adottato dal Commissario Marrazzo, è l’ennesima occasione di svendita. Ed è bene che i cittadini sappiano cosa l’insipienza politica e l’improvvisazione gestionale riescono a produrre in termini di danni irreparabili agli assetti territoriali.
Per anni tutto il nostro territorio aveva condizionato ogni scelta in materia di rifiuti al riconoscimento dell’obbligo di gestione dei rifiuti a livello di ATO, e cioè di Provincia, come la legge prevede.
Abbiamo sempre chiesto ed ottenuto dalla Regione di subordinare ogni atto in materia di programmazione della gestione dei RSU alla interruzione del conferimento dei rifiuti reatini nell’impianto di Casale Bussi e nella discarica di Monterezzano.
Volumi di conferimento che riempiono le nostre strade di camion, saturano molto prima le nostre discariche (che, quindi, durano meno) e pongono a carico della nostra comunità i costi sociali ed economici dei rifiuti prodotti da un altro ambito territoriale ottimale. Su questi temi il Consiglio provinciale si era sempre espresso, spesso anche con i voti del centro sinistra, proprio per impegnare la Regione a scelte rispettose del nostro territorio.
Mazzoli e Piazzai sono stati capaci di rinunciare a tutto questo: il nuovo Piano Commissariale (alla cui stesura sono state chiamate a partecipare tutte le amministrazioni provinciali, nell’ambito dei tavoli tecnici di confronto) sancisce una volta per tutte l’unificazione delle Province di Viterbo e Rieti ai fini dello smaltimento dei RSU.
- Non è più prevista la realizzazione dell’impianto di selezione e trattamento a Rieti (promesso da Marrazzo all’indomani dell’insediamento), e quindi Casale Bussi dovrà continuare a ricevere e trattare i rifiuti di Rieti.
- Quindi, la discarica di Monterazzano dovrà continuare a ricevere e smaltire i rifiuti prodotti da Rieti.
- Grazie alle insane lotte del centrosinistra, non si farà alcun termovalorizzatore, ma il piano parla diffusamente della possibilità di bruciare il CDR in centrali alimentate e carbone: dobbiamo attenderci, quindi, che non solo Civitavecchia (e, chissà, anche Montalto prima o poi) saranno riconvertite a carbone, ma che assieme al carbone bruceranno anche rifiuti?
- Nel bacino Viterbo e Rieti viene prevista la realizzazione di una nuova discarica da 61.500 tonnellate/anno: va da sé che, se l’impianto di pre-trattamento è Casale Bussi, il nuovo invaso di discarica non potrà che essere realizzato nel nostro territorio.
Tutto questo, oltretutto, senza che nemmeno siano previsti nella tariffa adeguati sistemi di compensazione tariffaria a favore della Provincia ricevente; smaltire rifiuti a Viterbo costa identicamente ai cittadini di Rieti ed a quelli di Viterbo; solo che questi ultimi ne sopportano il carico ambientale e sociale.
A tutto ciò si aggiunga che il Piano Commissariale è dimensionato su un livello di raccolta differenziata pari ad almeno il 50 %, ben lontano dall’essere raggiunto da una Provincia dove le ultime azioni in materia sono quelle avviate, ormai tre anni fa, dalla giunta di centrodestra.
Se, allora, si tiene conto del periodo transitorio che occorrerà per raggiungere i previsti livelli di raccolta differenziata (anni, certamente), in questo periodo le quantità di rifiuti da trattare a Casale Bussi, da smaltire in discarica e da bruciare a Civitavecchia o Montalto sarà quasi il doppio di quello che il Piano vorrebbe farci credere.
Ma tutto questo, ovviamente, il Piano lo dice tra le righe, e l’amministrazione Provinciale si guarda bene dal farlo sapere ai cittadini.
Francesco Battistoni consigliere provinciale F.I.