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Giuseppe Parroncini
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E’ stato un incontro schietto e sincero, sicuramente utile per una pronta ripresa dei lavori all’Ospedale Andosilla. E’ il summit che si è svolto questa mattina tra il portavoce unico del partito Democratico alla Pisana, Giuseppe Parroncini, il direttore sanitario generale della Asl, Alessandro Compagnoni, i responsabili della ditte appaltatrici Socomi Srl e Baglioni impianti e l’ingegnere, Vittorio Cassani, progettatore e ideatore dei lavori.
Durante il confronto sono state spiegate le ragioni che hanno portato lo scorso maggio alla sospensione temporanea del cantiere che sta interessando il nosocomio falisco, le legittime richieste della ditta appaltatrice alla quale la Pisana deve pagare ancora diversi stati di avanzamento , e cosa intende fare la Regione per riportare al più presto gli operai al loro posto.
“Non è decisamente un bel biglietto da visita per noi ha detto Parroncini vedere un cantiere di un ospedale fermo. Insieme all’assessore Battaglia stiamo aspettando che il Governo sblocchi dei fondi legati al patto di stabilità, per mettere mano a quelle che sono alcune emergenze da risolvere.
L’Andosilla è tra queste”.
“L’incontro odierno ha commentato il direttore sanitario Compagnoni è servito, innanzitutto, a dare un segnale di forte attenzione da parte della Regione alle problematiche sollevate dalla ditta appaltatrice e, poi, a fare luce su una vicenda che vede coinvolta la Asl di Viterbo, semplicemente, come ente che ha tutto l’interesse che i lavori finiscano nel più breve tempo possibile.
Durante la discussione, infatti, è emerso chiaramente che i problemi di correttezza contabile e di carenza di disponibilità di fondo sono della Regione, la quale sta mettendo in campo tutte le energie necessarie per porvi rimedio”. Non è vero, dunque, che sarebbe intenzione della Asl ridimensionare o, peggio, cancellare, l’Andosilla, come da più parti è stato ingiustamente detto.
“Anche all’interno dell’atto aziendale ha aggiunto Compagnoni è fissata in maniera inequivocabile la strategia della Asl viterbese relativa ai tre ospedali di frontiera che, sempre più, dovranno abbandonare la loro connotazione di ‘zona’ per diventare dei centri in grado di poter offrire ai pazienti delle attività specialistiche avanzate e operanti in stretto collegamento col Presidio ospedaliero centrale”.
L’incontro è poi terminato con un’ultima anticipazione da parte di Compagnoni: “Non appena saranno conclusi i lavori dell’Andosilla ha concluso è nostra intenzione di individuare e realizzare a Civita Castellana, ma anche a Tarquinia, una Cittadella della Salute come quella che sta entrando a pieno regime a Viterbo.
Si tratta di un progetto che ha due significativi punti di forza: una riduzione dei costi per l’ente e una migliore erogazione dei servizi ai nostri utenti”.