- Il 28 giugno è improvvisamente venuto a mancare Enrico Guidoni, professore ordinario di Storia dell’urbanistica dell’Università di Roma “Valle Giulia”, noto per aver fondato, insieme alla moglie Elisabetta de Minicis (Università degli Studi della Tuscia) il Museo della Città e del Territorio di Vetralla, la prima Casa Museo nella Tuscia e per aver speso gran parte della sua vita per la ricerca e tutela del patrimonio artistico, architettonico e archeologico.
Innumerevoli le sue pubblicazioni, il cui rilievo scientifico ha ottenuto riconoscimento internazionale. In particolare, per il Viterbese, ha messo a punto una metodologia di ricerca forse unica nel suo genere, atta a stendere una rete conoscitiva di discipline incrociate: ricordiamo gli studi sul patrimonio storico-artistico della Tuscia pubblicati nella collana “Quaderni” da lui diretta e la rivista ”Studi Vetrallesi”, in stretta collaborazione con la Casa Editrice Davide Ghaleb.
Per anni è stato impegnato in battaglie per la conservazione della pavimentazione originale di Vetralla, per il recupero del sito archeologico di Foro Cassio, per l’attuazione da parte delle Amministrazioni comunali del “Regolamento per l’Ornato”, nell’organizzazione di numerosi convegni sulla tutela dei centri storici. Ha ricevuto l’attenzione di vari comuni, tra cui Oriolo Romano, Bomarzo, Nepi, Calcata, Capranica, Castel S. Elia, (VT), Civitella S. Paolo, Castel Madama (Roma).
A Caprese Michelangelo (Arezzo) una parte del Museo porta il suo nome. Alto lo spessore scientifico dei corsi di “Istituzione di storia dell’arte” da lui avviati presso la Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’Università di Roma “La Sapienza”, pensati come laboratori di sperimentazione per la formazione di allievi, attraverso la ricerca sul campo e l’applicazione di nuovi metodi di indagine. Va inoltre ricordata la sua attenzione per l’arte rinascimentale ( “Studi Giorgioneschi” e vari studi recentemente pubblicati presso le Edizioni Kappa) e per l’arte contemporanea.
Suo il poemetto “Diva Cassia”, uscita nel 2006 presso la Casa Editrice Davide Ghaleb. Una personalità che lascia un vuoto immenso in coloro che lo hanno conosciuto, una perdita per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del territorio.