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Riceviamo e pubblichiamo - Da un pò di tempo si scrive molto sulla realizzazione dell’aeroporto civile a Viterbo. Tutti, o quasi, vi vedono la soluzione alla secolare condizione di immobilismo economico del territorio viterbese.
Si legge di tutto e di più, ma soprattutto si legge che deve servire a sgravare i voli del sovraffollato aeroporto di Ciampino, voli di trasporto passeggeri e merci, voli anche notturni, per consentire agli abitanti di tale cittadina un minimo di vivibilità, perduta a causa del rumore e dell’inquinamento dell’aria.
Si legge anche che sarà il mezzo che veicolerà a Viterbo e dintorni fiumi di turisti attratti dalle bellezze naturali e monumentali.
Anche i turisti in transito per l’aeroporto non riusciranno a resistere alla tentazione di fare una escursione in città..o più in là.
Si legge...si legge…si legge tanto!
Certo chi può negare l’importanza di un aeroporto per un territorio!
Imprese di costruzione, di manutenzione, artigiani, servizi e quanto di meglio di arti e mestieri, un fermento di attività lavorative con “posti” di lavoro a centinaia.
Vero!
Ma purtroppo non c’è aeroporto senza aerei e gli aerei, si sa, inquinano e molto; rumore e qualità dell’aria pessima.
Senza ombra di dubbio un aeroporto si può assimilare ad una enorme discarica a cielo aperto!
L’attuale struttura aeroportuale, che negli intenti dovrebbe essere adattata a scopo civile, è vicinissima alla città di Viterbo(circa due km in linea d’aria), ma soprattutto insiste su un’area di grande interesse termale ricca di sorgenti, area con grosso potenziale di sviluppo turistico-termale, non ancora valorizzata come dovrebbe.
Parliamo di numeri, tanto per dare un’idea di che cosa si sta parlando.
Torna utile prendere spunto da uno studio fatto attorno all’ipotesi di ampliamento dell’aeroporto di Bolzano.
Lo studio( leggibile al sito www.ambientesalute.org) prende in considerazione un traffico passeggeri di circa 346.000( minimo affinché lo scalo abbia ragione di esistere) all’anno e sintetizza che un aereo a reazione che trasporta 120 passeggeri inquina come 209 pulmann e che il traffico giornaliero equivale a 1000 tir che percorrono l’autostrada. In più le emissioni inquinanti dei carburanti non sono filtrate contrariamente a quanto viene parzialmente fatto per gli autotrasporti. Insomma un disastro ecologico.
Il nostro, a quanto si deduce da varie fonti, dovrebbe avere come obbiettivo Orio Al Serio(BG)…non meno di cinque milioni di passeggeri che diviso 120 fanno circa 41.000 aerei, quindi un numero fantasmagorico di pullman, quindi migliaia e migliaia di litri di kerosene, ecc…. che si riversano sui cieli e sul terreno del territorio circostante, che abbiamo rilevato essere di grande interesse termale. Che dire poi del rumore…non rimarrebbe che sperare di diventare sordi per non subirlo!
Lo sviluppo va bene, ma che sia accettabile e vivibile.
Abbiamo un habitat termale nettamente in contrasto con un aeroporto così grande.
Proprio questo habitat, pensato e realizzato in grande,(se non ricordo male al tempo dei Romani si contavano circa 11 stabilimenti termali) sarebbe il vero, e sicuramente il più adatto per storia e cultura, veicolo di forte sviluppo per la città e per il territorio.
Si dirà che da sempre si parla di termalismo e non si conclude mai niente. Forse è così, ma proprio per questo adesso è necessario pensare ad un grande progetto termale, un parco tematico esteso, che caratterizzi veramente la città di Viterbo e che consenta di conoscerla e riconoscerla, in futuro, come la città dei Papi e delle Terme, e non come la città dell’”aeroporto di Viterbo”.
Obbiettivamente quanti sanno che attorno all’aeroporto di Ciampino c’è una cittadina di circa 40.000 abitanti e quanti riescono a dissociare il nome dell’aeroporto dalla cittadina?
Alberto Cappelli