Riceviamo e pubblichiamo - Buongiorno a tutti i lettori.
Sono Riccardo Deiana, uno studente del Liceo Scientifico Statale "Paolo Ruffini" di Viterbo.
Scrivo a questa redazione per riportare critiche e domande da parte dell' intero mondo dei lavoratori e dei pendolari.
Sono ormai mesi che il breve tratto "Stazione Porta Romana" - "Stazione Porta Fiorentina" è scollegato e malamente interrotto. E egualmente è cessata la longanimità di un lauto numero di lavoratori che ogni giorno si imbatte contro camminate di notevole lunghezza, per andare a lavorare.
Nessuno ha ben chiara la situazione, né sa quale sia il vero problema, l'enigmatico motivo per cui sia stato soppresso un semplice bus di collegamento.
Le solite chiacchiere sono sempre risultato di propaganda, di strumentalizzazione, di giochi sconosciuti a semplici persone impegnate tutto il giorno nel proprio lavoro: dato che solo i diretti interessati agiscono, perché non risolvere questa guerra fredda ascoltando la voce di tutti, per accelerare i tempi?
Purtroppo chi si dovrebbe occupare di queste magagne è sempre pronto, sindaco compreso, ha partecipare a opulenti feste, come l'anniversario del Corriere di Viterbo, ma quando si tratta di adempire il proprio dovere rallentano il passo.
La domanda sorge spontanea: prima il dovere o il piacere? Per questo vorrei che si riportasse chiaramente la difficoltà, che si sciogliesse questa matassa perché ormai tutti sono stanchi di subire ed essere pedine.
Vorrei ricordare infine che l'attuale Amministrazione Comunale è stata eletta da molti di quei lavoratori che si girano Viterbo a piedi tutti i giorni, che tutti i vari membri, consiglieri e sindaco, sono retribuiti grazie all'abitudinario lavoro di quei pendolari che tutti i mesi pagano le tasse e non mi sembra assolutamente garbato e né cortese meritarsi una tale rappresentanza.
Tutti sanno che la "disputa" è tra il Comune di Viterbo e Ferrovie della Stato: ma per quale arcano motivo?
A voi la risposta e la risoluzione della partita.
Grazie
Riccardo Deiana