Senza filtro - Studi di settore: accettate tutte le richieste poste dalla Confesercenti al Governo.
I colloqui ufficiali sui criteri operativi degli studi di settore, avviati dalle associazioni di categoria, tra cui la Confesercenti, con il viceministro dell’Economia Visco, hanno dato esito positivo, portando a importanti modifiche del protocollo d’intesa per la razionalizzazione del sistema tributario per le PMI.
La Confesercenti si era opposta fortemente ad alcuni punti di modifica degli studi di settore, inviando a Visco migliaia di cartoline di protesta. Ora sono queste le novità che derivano dalle richieste fatte dalle associazioni delle PMI: possibilità, per l’anno d’imposta 2006, di effettuare l’adeguamento al valore minimo dei ricavi di “supercongruità”; valore di presunzione semplice per l’utilizzo a fini accertativi degli indicatori di normalità (saranno gli uffici a dovere dimostrare eventuali scostamenti, non più i contribuenti); sarà definita una procedura per rendere uniforme su tutto il territorio nazionale le fasi del contraddittorio e la non applicabilità degli studi di settore agli enti no-profit.
La Confesercenti ha espresso il proprio apprezzamento per la risoluzione della vicenda degli studi di settore perché è stata in prima linea nel contestare la prima applicazione.
“Non ci sottraiamo ai nostri doveri ha spiegato il presidente nazionale della Confesercenti Marco Venturi e non cestiniamo certamente lo spirito di collaborazione che ci ha sempre animato, ma non potevamo certamente accettare vincoli e gravami che colpivano iniquamente e pesantemente le nostre imprese”.
Nella Tuscia l’impegno ed il monitoraggio sugli studi di settore è stato quotidiano e, ora, si commenta positivamente l’esito dell’accordo col viceministro Visco senza abbassare la guardia.
“Vigileremo su quanto concordato dice il presidente provinciale di Confesercenti, Vincenzo Peparello - affinché nel futuro non bisognerà più ritornare a discutere su una manovra tributaria che da subito è risultata iniqua e pretestuosa.
I precedenti studi di settore venivano considerati congrui, per cui non riuscivamo a capire i motivi dei cambiamenti posti in atto dal Governo: l’accordo e le modifiche realizzate dopo i tavoli di confronto col viceministro Visco sono una buona base, staremo attenti che vengano rispettati”.