Senza filtro - I Verdi di Viterbo sono intervenuti in precedenza sul tema dell’aeroporto di Viterbo, esprimendo più di una perplessità.
I dubbi sulla compatibilità ambientale della infrastruttura nella piana di Viterbo sono concreti e oggettivi, ma nessuno sembra occuparsene né sono state avviate consultazioni con i cittadini e i residenti, peraltro aziende agricole anche certificate di notevole valore.
Vi sono problemi che in modo ambiguo e pericoloso vengono sottaciuti, mentre vengono esaltati oltremodo i vantaggi che sono di ordine prettamente economico.
Una dinamica che in passato ha generato “mostruosità” e inquietanti danni sociali.
Lo stesso paragone con Orio è approssimativo e forzato, considerando l’attuale opposizione presente in larghi strati della cittadinanza intorno allo scalo bergamasco (cosa che nessuno ha provveduto ad evidenziare) e il fatto che l’aeroporto lombardo movimentava già 1,5 milioni di passeggeri, mentre Viterbo passerebbe da 0 a 5 milioni in pochi mesi.
Le affermazioni che ricorrono sui media confermano inoltre l’impressione che i passeggeri dei low cost sarebbero diretti sull’area romana mentre Viterbo dovrebbe sostenere l’onere di un maggiore carico di rischio, inquinamento atmosferico ed acustico.
Pur considerando l’esigenza di sostenere le giuste rivendicazioni dei cittadini di Ciampino, che da troppo tempo soffrono una situazione oltre il limite della legalità, mi riconosco nelle considerazioni di Peppe Sini a riguardo: c’è bisogno di maggiore coraggio e meno ambiguità in questo territorio che soffre da sempre i limiti della propria classe politica e imprenditoriale.
Non sarà di certo l’aeroporto a migliorare la situazione.
Per i Verdi di Viterbo
Umberto Cinalli