Senza filtro - E’ passato quasi un anno e ancora l’Assessore Piazzai non è riuscito a risolvere il problema della revoca del decreto Verzaschi, che ha stabilito l’aumento della tariffa dei rifiuti solidi urbani, mettendo in difficoltà tutti i comuni della provincia.
Ho presentato una mozione in Consiglio Provinciale, chiedendo al Presidente Mazzoli e alla Giunta una verifica dei costi di gestione dell’impianto di smaltimento dei RR.SS.UU., gestito dalla Società Ecologia Viterbo S.r.l., e una relazione di congruità della tariffa rispetto a quanto stabilito dal decreto N. 30 del 7/4/2005.
La maggioranza Mazzoli, nella seduta del 11/7/07, ha bocciato la mozione, presentandone un’altra in contrapposizione che non poteva neanche essere esaminata. Infatti, il soggetto in essa indicato per la verifica della congruità della tariffa ha avuto sì un incarico dalla Provincia, ma per un lavoro diverso, così come dichiarato dall’assessore all’Ambiente Piazzai in risposta ad una mia precisa interrogazione.
Una evidente volontà della maggioranza Mazzoli di confermare l’aumento della tariffa stabilita dal famigerato decreto Verzaschi.
Presidente Mazzoli, se così non è, dimostri il contrario ai Sindaci e ai cittadini di tutti i comuni della Provincia.
Ecco il testo della mozione bocciata dal Presidente Mazzoli e dalla sua Maggioranza.
MOZIONE
Premesso che:
- il decreto n. 30 del 7 aprile 2005 del commissario delegato per l’emergenza ambientale interviene sulle tariffe di accesso all’impianto sito in Viterbo Casale Bussi, stabilendo provvisoriamente l’aumento della tariffa;
- con l’incontro del 28 Luglio 2006, presso la sede dell’ANCI Regionale, tra la Regione Lazio, l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo e l’Ecologia Viterbo S.r.L., si è concluso il ciclo delle riunioni dedicate al problema dell’applicazione della tariffa di trattamento RSU ed RSAU ai Comuni utenti, riconoscendo la congruità della tariffa provvisoria del suddetto decreto;
- tale decisione ha provocato la sollevazione di tutte le amministrazioni comunali coinvolte, visto l’insostenibile aggravio che le richieste avrebbero comportato ai bilanci degli enti e, di conseguenza, ai cittadini;
- il 26 Gennaio 2006, presso la sede della Provincia di Viterbo, si è svolta una riunione alla presenza dei Sindaci del territorio provinciale, per discutere il problema dell’aumento della tariffa per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani;
- dal confronto dei Sindaci della Provincia è emersa la necessità di: rinnovare alla Regione Lazio la richiesta di revoca del suddetto decreto regionale n. 30; avanzare proposta di convocazione della Conferenza Regione Autonomie Locali, per avviare un confronto sul tema della rimodulazione delle tariffe RSU; assumere l’impegno di riprendere complessivamente il tema del ciclo dei rifiuti per la nuova programmazione regionale.
Considerato che:
- le numerose riunioni tenutasi tra la delegazione dei sindaci,l’Assessore provinciale all’Ambiente e la Regione Lazio non hanno ottenuto il risultato auspicato della revoca del citato decreto;
- la Provincia, oltre al compito di controllo della gestione dell’impianto, ha anche il dovere di tutelare e garantire i Comuni e di la verificare la congruità della tariffa;
Ritenuto dover intervenire con elementi concreti, per confrontarsi sul problema con la Regione e la Società Ecologia Viterbo S.r.L.
Il CONSIGLIO PROVINCIALE
IMPEGNA il Presidente e la Giunta:
- a far effettuare da un organismo tecnico idoneo una verifica dei costi di gestione dell’impianto di smaltimento dei RR.SS.UU., gestito dalla Società Ecologia Viterbo S.r.L., e una relazione di congruità della tariffa rispetto a quanto stabilito dal decreto;
- reperire le risorse finanziarie, necessarie per la verifica, dall’avanzo di amministrazione dell’esercizio 2006.
Consigliere Provinciale
Giovanni Gidari