- La commedia platina “Casina” sarà in scena questa sera, mercoledì 25 luglio (ore 21,15), con Virginio Gazzolo e Adriana Russo per la regia di Beppe Arena.
Nel prologo a noi giunto di “Casina”, il capocomico ci annuncia che stiamo per assistere ad una vecchia e bella commedia di Plauto, e mai annuncio "capocomicale" è stato più onesto! Casina, che molto probabilmente è anche l'ultima commedia scritta da Plauto in ordine di tempo (nel 184 a.c.), è veramente uno straordinario meccanismo ad orologeria teatrale.
I tentativi del Vecchio ,volti ad esercitare un improbabile "ius primae noctis" sulla giovane Casina, portando a buon fine il matrimonio tra il suo fattore Olimpione e la giovane, sono esilaranti e surreali.
Ed il crescendo della beffa che porterà allo scambio di identità tra Casina e Calino, fino all'inevitabile soluzione scontata, verrebbe non a caso da chiamarlo Rossiniano o Mozartiano, per quel senso di galop vocale, musicalmente elettrizzante e giocoso da "nozze di Figaro".
Casina è una “palliata” che non scimmiotta l'originale greco di Difilo, e non fa prevalere la comicità da atellana che con Plauto, spesso è dietro l'angolo.
Anche per questo si sente che è una commedia della maturità: per gli equilibri ben dosati e perfettamente calibrati dei generi, e per l'occhio critico e comprensivo, ma anche un po' melanconico, che l'autore ha nei confronti del grande protagonista, il Vecchio (poi ribattezzato Lisidamo in tempi non plautini).
Una grande "Marionetta", un personaggio maschera senza volto e dall'Anima cangiante. In questa edizione alla lingua è stata data la maggior attenzione possibile, così pure alla musica.
Continua con "Casina" la ricerca e ricostruzione della musica antica greca e latina le sonorità dei flauti e degli altri strumenti, la sottolineatura del parlato, con delle tecniche che ora sto perfezionando col gruppo musicale "Satyricon Circus". L'ambientazione scenica è realistica ma anche un pochino archeologica,una classicità crepuscolare ricostruita in 3D, dove il segno del tempo è evidente ed i colori sbiadiscono un po'. In questa commedia a Plauto, interessano "I colori".
I giochi, il senso ludico dell'eros, però ha ben chiaro che è solo una "Commedia di Carnevale" e che il perdono arriverà solo perché "la commedia deve pur finire" e perché serve il consolatorio applauso finale del pubblico: poi la realtà sarà un po' diversa, ed il premio (nel letto e non solo) non andrà a chi lo avrà più agognato ma a chi… se lo potrà permettere!.
GLI INTERPRETI
Virginio Gazzolo, in arte da quasi sessant’anni, ha interpretato i grandi personaggi della storia teatrale italiana e, dopo le opere di Becket per la regia di Tiezzi e il "Capin Ulisse" di Savinio, con la regia di Missiroli, gli ultimi successi sono arrivati con "Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta, "I giganti della montagna" di Luigi Pirandello e nei "Promessi sposi" di Giovanni Testori.
Adriana Russo ha debuttato nel cinema nel 1976 con il giallo “Un sussurro nel buio” di Marcello Aliprandi. Nella sua carriera ha ricoperto importanti ruoli di successo: conduttrice al fianco di Gianfranco D'Angelo ed Enrico Beruschi nel programma televisivo cult “La Sberla”, donna sexy e maliziosa, in pellicole che non possiamo dimenticare, interprete di numerosi film al fianco di attori del calibro di Alberto Sordi e Christopher Lee, diretta da registi come Pingitore, Scola, Steno e Neri Parenti. In teatro è stata impegnata in un repertorio classico, recitando "I Suoceri (Hecyra)" di Terenzio (2001) con Enzo Garinei e "Anfitrione" di Plauto con Stefano Masciarelli, passando poi alla commedia "No, grazie, preferisco ridere" scritta e diretta da Rosario Galli, con Armando De Razza.
IL REGISTA
Beppe Arena, regista attore ed operatore teatrale, con il Centro di Ricerca Teatrale di Cremona, del quale è direttore artistico, ha dato vita a numerosi ed interessanti operazioni culturali, collaborando con nomi importanti del mondo culturale e teatrale, quali Pamela Villoresi, Alessandro Haber, Maddalena Crippa, Claudio Magris ed Emilio Tadini.