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Radames Petti
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Senza filtro
- Davvero uno strano caso quello del sindaco/consigliere provinciale Equitani: uno sdoppiamento della personalità da manuale di psicologia.
Non più tardi di una settimana fa avevamo, come partiti di opposizione, chiesto al sindaco Equitani di dare ai suoi concittadini spiegazioni sul presunto caso di illecito edilizio attuato all’interno del suo Lido Camping a Bolsena.
Eravamo (e siamo ancora oggi) animati dalla necessità che fosse fatta chiarezza sulla vicenda, affinché la figura istituzionale che Equitani rappresenta non fosse in alcun modo offuscata da comportamenti che un primo cittadino non dovrebbe nemmeno pensare di mettere in atto.
Egli deve essere, proprio per l’istituzione che rappresenta, al di sopra di ogni sospetto.
E’ in pratica lo stesso concetto usato dal consigliere provinciale Equitani nei confronti del presidente Mazzoli durante il consiglio di giovedì scorso, intervenendo sul presunto caso di “abbocco” da parte della maggioranza nei confronti del capogruppo UDC Bigiotti.
Con estrema foga Equitani ha tuonato contro il Presidente Mazzoli, intimandogli quasi di andare alla Magistratura a denunciare Bigiotti, per dimostrare a tutti i cittadini che la questione sollevata dal consigliere UDC non è fondata.
Ne va della “trasparenza” dell’istituzione che Mazzoli rappresenta. In caso contrario, sono parole sue, si sentirà in diritto di chiamarlo “bugiardo”.
Sarà non condivisibile, ma se ci poniamo nella sua ottica, il ragionamento di Equitani non fa una piega: tutto estremamente lineare, coerente e logico.
Il problema però è che lo stesso atteggiamento Equitani dovrebbe tenerlo per se stesso e di fronte ai suoi concittadini: se quanto ipotizzato dalle forze di minoranza a Bolsena corrisponde a verità, non cerchi di far passare sotto silenzio quanto accaduto, sperando che prima o poi i suoi concittadini se ne dimentichino.
Esca allo scoperto e dica pubblicamente come stanno le cose: ne va, e uso le sue stesse parole, della “trasparenza” dell’istituzione che rappresenta.
In caso contrario, noi bolsenesi ci sentiremo in diritto di chiamarlo non tanto bugiardo ma, quanto meno, sindaco “reticente”.
Il doppiopesismo che usa poi nei suoi atteggiamenti pubblici fa indubbiamente parte del suo bagaglio “politico” (sono ormai molti i casi in cui ce ne ha dato prova), ma certo un po’ di coerenza nei comportamenti, ogni tanto, non farebbe male.
Radames Petti
Capogruppo PdCI
Consiglio Comunale di Bolsena