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Senza filtro
- Gentilissima Sig. Litta,
la ringrazio per la comunicazione che ha voluto inviarmi a dimostrazione dell’apertura delle vostre idee ad un rispettoso confronto democratico.
Ci troverà sempre disponibili per discutere costruttivamente della questione relativa al costituendo scalo laziale, come abbiamo sempre fatto con chi è animato da un propria ideologia, seppur, diametralmente opposta alla nostra.
Tuttavia, mi corre l’obbligo di rilevare la superficialità delle sue osservazioni, che dimostrano l’assoluta mancanza di conoscenza della tematica aeroportuale, che, lungi dal portare un contributo di riflessione, suscitano invece inutili allarmismi.
Valutare attentamente la situazione specifica ed informarsi prima di dare giudizi affrettati e fuorvianti, costituisce un dovere di chi ha a cuore il futuro delle nostre terre.
Non le nascondo anche l’amarezza di un intervento assettato a pochi giorni dalla decisione del ministro Bianchi, quando, considerando che da circa un anno si parla quotidianamente dell’aeroporto viterbese, un dialogo intrapreso qualche mese fa avrebbe potuto portare sicuramente a risultati più costruttivi che dissacratori e non avrebbe ingenerato alcuna perplessità sugli autentici interessi perseguiti.
La informo, altresì, che il nostro comitato, come da tempo annunciato, pretenderà l’attuazione di seria ed accurata valutazione di impatto ambientale, che coinvolga tutte le realtà sociali, a partire dalle associazioni ambientaliste e dai comitati dei cittadini, il cui superamento è, ovviamente, condizione assoluta e prioritaria per la successiva realizzazione dello scalo.
Pretenderemo anche l’attuazione delle più efficienti misure atte a limitare l’impatto ambientale sul territorio, sviluppando al meglio le moderne tecnologie e procedure di salvaguardia delle risorse ambientali e delle attività agricole ed imprenditoriali in una zona ad elevato valore come quella termale.
Le rinnovo la disponibilità a volere approfondire, senza pregiudizio alcuno, tutti gli argomenti connessi alla costruzione dell’aeroporto.
Sarebbe, infatti, lecito parlare di sviluppo eco-compatibile (sostenibile) senza, ovviamente, penalizzare ulteriormente le persone che su questo territorio vorrebbero continuare a vivere, potendo cogliere tutte, per non dire uniche e rare, le occasioni di crescita e sviluppo, quali ad esempio l’aeroporto.
Giovanni Bartoletti