Senza filtro - Sono terminate in commissione agricoltura del Senato le audizioni con i soggetti coinvolti nell’emergenza cinipide.
Le organizzazioni di categoria e le associazioni, ma anche il Corpo forestale dello Stato e i servizi fitosanitari nazionale e regionali, hanno individuato il problema cinipide come un problema nazionale.
I rappresentanti viterbesi hanno avuto un ruolo fondamentale esponendo puntualmente le responsabilità e suggerendo le azioni che il ministero dovrebbe porre in essere. Colgo l’occasione per ringraziarli tutti del contributo portato.
Ora però il ministro deve dare risposte.
E’ evidente che i castanicoltori dovranno imparare a convivere almeno per qualche anno con il cinipide, ma abbiamo richiesto al ministro: 1) la creazione immediata di un gruppo di studio con la partecipazione degli atenei che hanno manifestato maggiore preparazione nel campo: Torino, Perugia, La Tuscia e altri ancora.
2) E’ necessario indennizzare immediatamente gli agricoltori trovando un’adeguata formula che non sia l’aiuto indiretto dato al taglio tenendo conto del fatto che la legge sulla calamità non risulta applicabile.
Per questo ho già coinvolto l’Eurodeputato Roberta Angelilli che seguirà il problema a Bruxelles.
3) Bisogna creare un coordinamento serio tra le azioni delle Regioni perché se la scelta porterà ad effettuare la lotta biologica bisognerà evitare pratiche agricole dannose e contrastanti; a questo proposito si sta individuando un aggressore autoctono del cinipide che faciliterebbe la lotta: resta il problema di come conciliare questa pratica con i trattamenti per le altre malattie quali balanino, cancro corticale etc.
Mi auguro che il ministro De Castro risponda a tutto questo,che ho messo nero su bianco con una specifica richiesta, con atti immediati e concreti. La Commissione, dal canto suo, sta facendo tutto il possibile.
Senattrice Laura Allegrini