Senza filtro - È andato fuori tema, caro direttore dell'Apt Faregna.
La sua replica, caro direttore Faregna, fatta l'altro ieri sui giornali al mio comunicato stampa di due settimane fa mi è sembrata onestamente incomprensibile.
Tutti hanno certamente il diritto ad intervenire, replicare, commentare o contestare, ci mancherebbe altro se così non fosse.
Io, caro direttore generale dell'Apt, mi sono limitato a riportare e commentare un servizio giornalistico apparso sul quotidiano "La Repubblica", giornale sicuramente non vicino al mio schieramento politico, che riportava non solo i dati oggettivi con i quali si dimostrava che l'Apt di Viterbo è precipitata agli ultimi posti nazionali, ma anche il metodo utilizzato per giungere alle conclusioni di quello studio, nulla di più.
Non credo che lei possa impedire ad un cittadino di esternare un proprio parere, fare un proprio commento, decidere se e come esprimersi riguardo ad un determinato concetto.
Posso anche approvare il suo disappunto riguardo alle mie osservazioni, ma non posso sicuramente concederle, per il ruolo che il suo incarico professionale le impone, di intervenire come politico.
No, no, no, in qualità di direttore generale dell'Apt non può esprimersi in termini politici riguardo all'organizzazione che dirige.
In un primo momento mi era venuto il dubbio che il commissario straordinario Mazzoli le avesse concesso delega di rappresentanza politica, l'ho anche interrogato in merito in consiglio provinciale, ma così non è stato.
Tant'è vero che Mazzoli ha detto molto chiaramente di non aver mai dato incarico a Lei di rappresentare politicamente l'Apt di Viterbo.
Sono convinto che si sia accorto di aver, con il suo articolo, difeso più volte l'attuale giunta provinciale e condannato, con accuse precise, la precedente di centrodestra.
Un ruolo, quello politico e soprattutto di parte, che non può convivere con l'incarico tecnico che le compete, la invito gentilmente a rivedere il tono del suo intervento per il rispetto delle regole che una società civile ha il dovere di pretendere.
L'osservanza di questo tipo di regole renderebbe ancora più credibile e rispettabile anche un direttore generale serio e competente come lei.
Con stima
Francesco Bigiotti