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Riceviamo e pubblichiamo
- “Questo consiglio s’ha da rifare”.
La convocazione era stata richiesta dai consiglieri provinciali di Forza Italia per avere una conferma politica, da parte del governo regionale e nazionale, ad una decisione tecnica, già sposata da tutto il consiglio provinciale, votando all’unanimità una mozione che diceva sì all’aeroporto a Viterbo.
Per questo, erano stati invitati il ministro Fioroni, l’on Sposetti e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
Non per discutere se fare o meno l’aeroporto.
Ma per sapere se le ambizioni viterbesi trovassero adeguato riscontro in un’analoga volontà politica: quella dei vertici nazionali e regionali che dovranno emettere il verdetto finale sulla collocazione del terzo scalo aeroportuale.
Invece, assenti per vari motivi gli interlocutori istituzionali, la seduta ha decisamente deragliato nel pantano delle sabbie mobili del pro e contro aeroporto.
Un passo indietro. Un triste siparietto di una maggioranza che prima dice sì, poi ci ripensa, e ancora una volta si sfalda, logorata da una cronica, divergente visione del mondo.
Rifondazione comunista dopo aver detto sì all’aeroporto, non si presenta e tramite un comunicato stampa fa sapere di aver cambiato idea. Di non volere più l’aeroporto perché inquina.
E inaspettatamente spunta il solito ambientalismo pernicioso, di facciata, sponsorizzato dal solito comitato del no, che tutti si chiedono perché finora non abbia mai parlato e sbuchi fuori solo adesso.
Non dimentichiamo che se il ministro Bianchi non avesse rinviato la decisione a settembre, tutta la vicenda si sarebbe già risolta da un pezzo, e a favore di Viterbo.
Tutta questa preoccupazione sulla salute dei cittadini appare poco credibile e strumentale, semplicemente perché tardiva.
Lo stesso non si può dire dell’ Enac, che come ogni organo tecnico serio, ha valutato fin dall’inizio l’aspetto ambientale, includendolo in quegli indicatori territoriali che hanno contribuito, insieme ad altri fattori, a far schizzare il sito viterbese in cima alla classifica dei siti candidati ad accogliere il terzo scalo aeroportuale del Lazio.
In particolare sono stati valutati, e saranno oggetto di futuri approfondimenti, l’impatto fonico e atmosferico prodotto dalle procedure e dalla densità del traffico civile sulle aree urbanizzate, interessate dalle manovre di decollo e di atterraggio dei velivoli.
Pertanto chi ha votato a favore dell’aeroporto lo ha fatto anche in considerazione della salute dei cittadini.
Tiziana Mancinelli
Responsabile Comunicazione e relazioni esterne
Forza Italia
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