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Martinelli, segretario generale della Cgil
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Luciano Perà della Cgil
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- “Ci sono arrivate chiare minacce e tentativi di intimidazione”, il segretario generale della Cgil Giovanbattista Martinelli e il segretario della Funzione Pubblica Luciano Perà denunciano quanto accaduto dopo che la loro organizzazione si è occupata di monitorare gli appalti per la nettezza urbana di alcuni comuni della Tuscia.
“Verbalmente c’è stato un vero e proprio avvertimento - racconta Martinelli -. Segnaleremo quanto avvenuto alla polizia. Ma si sappia che non ci facciamo intimidire da nessuno. Continueremo nel nostro lavoro di monitoraggio per tutelare i lavoratori e per salvaguardare la legalità”.
“Abbiamo iniziato un monitoraggio - spiegano i due sindacalisti - degli appalti per la nettezza urbana di alcuni comuni. Ci siamo accorti che i comuni badano solo al fatto che ci si al massimo ribasso. Non si preoccupano della qualità del servizio. Non si preoccupano se i lavoratori vengono regolarmente pagati”.
Si va anche nel dettaglio.
“A Soriano - afferma Martinelli - ci sono solo tre netturbini per garantire la pulizia delle strade. Come è possibile questo”.
“A Marta - aggiunge Perà - ce n’è solo uno. Che non può fare feste e ferie. Se la situazione è questa non ci si può aspettare che non accadano incidenti sul lavoro. E questo mentre gli organi preposti, Asl e ispettorato del lavoro, non intervengono. Quando c’è il rinnovo degli appalti noi cerchiamo di informare i comuni sui reali costi dei servizi, ma i comuni fanno finta di non capire”.
Insomma, secondo la Cgil, ci sarebbero ribassi eccessivi in alcuni appalti per la nettezza urbana.
“Io non credo - dice Martinelli - che ci possano essere aziende che possano lavorare senza guadagnare. E allora o non vengono pagati adeguatamente i dipendenti, o il servizio non è adeguato, oppure c’è qualcosa che non comprendiamo.
Mi domando se le istituzioni non sia consapevoli di quanto sta accadendo. Ad esempio cosa sta facendo l’osservatorio provinciale sui rifiuti. Possibile che non veda. E poi a che punto sta il piano provinciale dei rifiuti.
E allora, va detto, meglio Gabbianelli che con il Cev, che certamente costa, garantisce ai lavoratori retribuzioni adeguate, applica il contratto nazionale.
Se si vuol fare un servizio adeguato, bisogna che ci sia una spesa adeguata.
In altri comuni invece si bada solo al massimo ribasso. A Ronciglione c’è stata un ribasso d’asta del 22,50 per cento. Ma la cosa più preoccupante è che di fronte a un costo del solo personale intorno ai 300mila euro. La ditta ne incassa 372mila euro. Come dire una differenza di appena 70 mila euro. Ma ci saranno costi per i mezzi, per il gasolio, per le assicurazioni...
A Vetralla la differenza è sui 49mila euro. A poche decine di migliaia di euro è la differenza anche a Bassano Romano, a Blera.
Per i comuni di Canepina, Soriano, bassano in Teverina e Vallerano siamo sui 380mila euro.
Ecco noi riteniamo che questo non sia possibile. Soprattutto se si pensa che spesso si tratta di ditte che vengono da lontano e quindi con ulteriori spese”.