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- Pino Quartullo sarà di scena al teatro romano di Ferento martedì 31 luglio alle 21,15 con “Timone d’Atene” raramente rappresentato in Italia, “Timone d'Atene” di W. Shakespeare è un'opera incredibilmente attuale, poetica, tragica e, a tratti, cinicamente divertente.
E' la storia di un uomo che crede nell'amicizia come valore universale, forte, un amore allo stato più puro, che travalica il senso di proprietà.
Un'idealista. Egli segue un pensiero che curiosamente si colloca tra la dottrina di Cristo e la filosofia di Marx, dove si cancella il senso di proprietà privata - dal latino "privare" ossia togliere ad altri - solo per far posto al senso di condivisione.
Vi sono molti riferimenti a Cristo nelle scene iniziali e il banchetto che apre la piéce offre una immagine molto simile all' "ultima cena".
Come racconta il regista Jurij Ferrini: “è difficile per noi del 2007, così immersi nella logica di mercato, comprendere un uomo che antepone all'utile, l'amore. Ci è più facile accusarlo di comprarsi il bene degli altri con la prodigalità.
Ma quando le cose cambiano e la Dea Fortuna l'odierno indice della borsa fa precipitare tutto, gli amici accampano scuse inverosimili, molto divertenti se ascoltate con cinismo, e lo lasciano solo nella povertà più cupa. Timone abbandonerà Atene per vivere come una bestia nella foresta e lasciarsi morire lentamente di fame.”
Raccontare la storia di Timone oggi significa mostrare l'assurdità del nuovo capitalismo sfrenato che fa affari con soldi virtuali prestati dalle banche e una moneta che vale molto poco e che costringe molte famiglie a vivere al di sotto della povertà. L'economia non è, e non può essere, l'unico valore di una società civile. Se così è il baratro per tutti noi è dietro l'angolo.
Questa storia è un'opera meravigliosa che scava nei nostri sogni infranti, che parla di generosità e ingratitudine, della arida logica del profitto e degli spietati paradossi del mercato, di furbizia politica e voltafaccia improvvisi che lasciano solo, profondamente solo, un uomo nella sua caverna di angoscia.
“Amo un teatro leggero, in senso brechtiano - prosegue Ferrini - cioè mi piace far riflettere il pubblico mentre assiste alla rappresentazione e per questo immagino di costruire una Atene di un'epoca imprecisata fatta di grandi archi che sono ricavati da quelli che potete trovare sulle banconote da 50 Euro. E conclude “Il danaro è l'agente tossico mortale dell'umanità.” Pino Quartullo in questa piéce si rivela l’interprete ideale, un uomo che vuole scavare e trovare quello che non va. Non sta a noi migliorare il mondo, a noi si addice anche solo sottolineare quello che abbiamo sotto gli occhi e nessuno sembra vedere…
L’ATTORE
Pino Quartullo, 50 anni, civitavecchiese, attore e regista autoironico, divertito, curioso e antropologo con la macchina da presa. Attratto, soprattutto, dal nuovo ruolo della donna nella società moderna. Divertito, per nulla imbarazzato e quasi sarcastico, dalla perplessità dell'uomo di fronte a tali cambiamenti.
Laureato in architettura, studia all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma e si diploma anche in recitazione, presso il laboratorio di Esercitazioni sceniche di Gigi Proietti. Nel 1986 ottiene, con Stefano Reali, una Nomination all'Oscar per il Miglior Cortometraggio Exit, da lui prodotto. Per quest'opera, si aggiudica anche il Film Festival di San Sebastian. Nel 1999 interpreta per il piccolo schermo “L'amore oltre la vita”.
IL REGISTA
Jurij Ferrini, napoletano, 37 anni , nel 1994 si diploma presso la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova con la quale partecipa a Drammi in famiglia, Isabella, tre caravelle e un cacciaballe (1992), Misto di coppie con farsa finale, La sorpresa dell’amore (1993), Il suicida, Riccardo III e Salvo (1993/94). Lavora in Marchas e Pitolet nell’ambito della rassegna “Platea estate ‘93” di Roma e in Corpse con la Progetto Genesio (1995). Nel 1994 vince il primo premio del concorso nazionale “Wanda Capodaglio”. Con il Teatro Stabile di Genova, tra il 1994 e il 2001, prende parte a numerosi spettacoli. Nel 1996 firma la regia de Il Calapranzi di Pinter, prodotto dal Teatro Garage. Dal 2001 è insegnante di recitazione alla Scuola del Teatro Stabile di Genova.