Senza filtro
- Presidenti di Camera e Senato,
è indispensabile che il governo dell’Unione metta al centro della propria azione politica, il lavoro ed i lavoratori, al fine di ridare dignità al lavoro dipendente, quello che paga fino all’ultimo centesimo di tasse.
Sappiamo che oggi grazie al Governo Berlusconi dal primo gennaio 2008, tutti dovranno lavorare come minimo tre anni di più per andare in pensione, quindi la possibilità effettiva di andare in pensione, dopo aver maturato il diritto, viene allontanata di molti mesi; chi raggiunge i 40 anni di contributi dovrà rimanere al lavoro per altri 6/18 mesi per effetto della chiusura delle finestre d’uscita, senza una rivalutazione della pensione.
Di fatto rimangono inalterati i privilegi e non si prevede soluzioni per le giovani generazioni che già colpite dalla piaga del lavoro precario, vedono rafforzate enormemente le incertezze non solo sul futuro prossimo, ma anche sul futuro remoto e non credo che questo giovi molto allo sviluppo sociale ed economico del nostro paese.
L’inaccettabile scalone Maroni e la riduzione del numero delle finestre che innalzano bruscamente e in modo del tutto iniquo l’età pensionabile, vanno assolutamente eliminati, perché sono un’offesa ai lavoratori.
Vanno rivalutate le pensioni minime e quelle che non garantiscono standard di vita dignitosi a chi le percepisce, in Italia è già emergenza sociale, ed i nostri anziani, specie quelli che abitano soli nei grandi centri, vivono situazioni di grande disagio, se non di povertà vera e propria.
Quanto manca alla pensione dei parlamentari?, 480 giorni circa, ora rispondete voi a quanto manca per le nostre pensioni.
I privilegi dei parlamentari e delle più alte cariche dello stato sono offese gravi a tutti i lavoratori; mentre quando qualcuno di voi si sbraccia per avere qualche gusto in più di gelato e pretende con veemenza che sia di ottima qualità, molti dei nostri anziani fanno difficoltà anche a comprarsi un semplice cono gelato.
Cari dipendenti questi privilegi vanno drasticamente ridotti, pena una crescente sfiducia nella classe politica, che si trasforma in casta e che mina alle fondamenta la democrazia.
Vorrei sottoporre alla vostra attenzione una realtà infame che è quotidianamente sotto i miei occhi, come operaio ceramista e come rappresentante locale delle istituzioni locali.
L’eliminazione del danno biologico dal lavoro in fabbrica nel comparto ceramico, un incredibile illegalità perpretata dagli imprenditori e dai politici. Per il lavoro in fabbrica da ceramista non esiste inoltre, il riconoscimento come lavoro usurante, ciò comporterà necessariamente un ricorso alla mobilità, in quanto un lavoratore dopo 35 anni di onorato servizio non sarà più in grado di svolgere le sue mansioni.
Vorrei far presente a tutti voi che il distretto industriale di Civita Castellana, pur affrontando una grave crisi economica, è ancora responsabile di oltre il 50% della ricchezza del territorio della Provincia di Viterbo, e che quindi merita rispetto ed attenzione.
Chiedo quindi a tutti i parlamentari che adempiano al proprio mandato, creando giustizia sociale e non aumentando le già stridenti differenze fra chi ha e chi non ha, fra chi può tutto in virtù della carica ricopre e chi deve raccomandarsi ogni giorno “l’anima al diavolo”, in un’inaccettabile “politica del cappello”, dove i diritti sono spacciati come privilegi.
I miei migliori saluti.
Massimo Miccini Operaio Ceramista
Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Viterbo