- Legambiente Viterbo esprime soddisfazione per l’intervento che ha concluso l’annosa vicenda del complesso edilizio abusivo di Gravisca, nel comune di Tarquinia.
Un intervento che era atteso da molto tempo e che, se da un lato dimostra che in alcuni casi è possibile giungere all’abbattimento delle costruzioni abusive, dall’altro conferma la lentezza e la complessità della macchina burocratica nell’affrontare queste situazioni.
Peraltro è dimostrato come sia indispensabile la prevenzione, a fronte del costo di un abbattimento di questo genere (circa 130.000 euro) che aumenta il danno inferto alla collettività.
Difficili e insufficienti i controlli sulle concessioni edilizie, esteso il fenomeno delle ville rurali costruite al di fuori delle norme, estesa l’aggressione soprattutto nel basso viterbese, al confine con la provincia romana, al territorio agricolo che lascia il posto ad estese ed inquietanti lottizzazioni.
Quante costruzioni a Viterbo ed in provincia sono state realizzate in danno al paesaggio e alla tutela di beni archeologici: ricordiamo il sito di Monte Pizzo a Viterbo, per il quale attendiamo l’esito del provvedimento di sequestro della villa parzialmente abusiva.
Speriamo che il fatto di Tarquinia sia il primo di una serie e indichi un cambio di atteggiamento da parte delle pubbliche amministrazioni.
Per Legambiente
Pieranna Falasca
Umberto Cinalli