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Gabriella Grassini
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- “Il nuovo sono io”.
Gabriella Grassini si presenta. Il candidato presidente di quella parte di An che mette appassionatamente insieme tutti i pezzi da novanta del partito, è abituata per mestiere a muoversi tra i conflitti. Sindaco di San Lorenzo Nuovo, ha lavorato alla Nato e forse è per questo che ha imparato a schivare i colpi del “nemico”.
Così stamani alla sua presentazione da Schenardi, sollecitata a rispondere a Taglia, che la considera un candidato di scarso valore politico, senza perdere calma e sorriso, risponde: “E’ un suo pensiero sostiene che ha ritenuto di dover comunicare. A posteriori l’ardua sentenza”.
Lei parla e di fronte ha i “big” di Alleanza Nazionale. Da Gabbianelli a Soggiu, passando per Allegrini, Rotelli, Fracassini, Federici, Contardo, Salsa e anche Meroi.
L’ex deputato arriva in ritardo, ma c’è. E non fa differenze rispetto agli altri. Appoggio convinto alla Grassini. Si distingue solo per l’abbigliamento. Tutti in giacca e cravatta, lui in tuta da ginnastica.
Niente di più è concesso alla curiosità del cronista.
La candidata parla e subito ci tiene a precisare. “Il mio nome sostiene è stato fatto dalla base ed è espressione della provincia. I circoli si sono espressi a mio favore. Nessuna autocandidatura. Per una volta, Viterbo non ha avuto la meglio sul territorio e Roma non ha influenzato Viterbo”.
Poi è una donna, altro elemento di novità. Scelta per le sue capacità, ma anche per un’altra ragione: “Perché a noi le donne piacciono”, ci tiene a precisare un assessore Fracassini particolarmente in vena, forse ispirato dal posto: “Qui da Schenardi ricorda ho preso la maturità scientifica”. E subito Gabbianelli lo incalza: “Ai tavoli di biliardo”.
Piccoli studenti crescono e oggi si ritrovano nello stesso posto. Domani arrivano i voti. Non quelli di Taglia & C.
Se al posto della Grassini ci fosse stato qualcun’altro, come la Allegrini, lui sostiene che avrebbe fatto un passo indietro. “Ci sono state diverse riunioni ricorda Mario Soggiu la possibilità di fare un congresso unitario c’era, ma solo appoggiando lui”. Quindi la scelta è stata un’altra.
“Nel partito precisa la Grassini sono sempre stata equidistante dalle diverse posizioni. Penso che sia necessario ascoltare tutti, quindi programmare la linea che ci aiuti sempre a crescere”.
Mettere insieme le diverse anime di An, non sarà impresa facile. “Quello che si è creato con la mia candidatura continua non è una tregua congressuale. Dall’altra parte non lo so. Taglia ha dato vita a una forma di tesseramento anomala per An. Chi si iscrive di solito passa dai presidenti dei circoli. Con il suo gruppo non è avvenuto e qualche responsabile di circolo se ne è risentito”.
Qualche presidente si è risentito, ma qualcuno si è schierato con il suo antagonista. “Non mi meraviglia continua An è un partito vivo. Ma posso dire che i più mi hanno appoggiato, anche quelli del mio territorio. Valentano ha votato la mia candidatura, a Gradoli 45 iscritti su cinquanta hanno firmato, a Bolsena tutti, così come a Grotte. Anche da Capodimonte ho avuto l’ok”.
Un grande risultato per la senatrice Laura Allegrini. “Raggiunto insieme ci tiene a sottolineare ritroveremo l’unitarietà e il centro sarà la federazione. Il fatto che ci ritroviamo tutti qui, non significa che ci appiattiremo su posizioni comuni, ci sarà dialettica tra noi, ma interna al partito. Non c’è vecchia, né nuova guardia, c’è An, ci sono i giovani, Gabriella è la sintesi”.
Scatta l’applauso, primo battitore di mani, Gabbianelli.
Sulla candidata. “Sono certa che farà bene sostiene il sindaco intende la politica come servizio, la conosco, la sua casa è sempre aperta. E’ disponibile per chi si rivolge a lei, saprà portare questo modo di fare anche nel partito”.
C’è ancora qualche ora di tempo e Gabbianelli si augura che da parte dell’altro gruppo ci sia un ripensamento.
“Perché la nostra osserva non è stata una scelta fatta a tavolino. Le cariche istituzionali di An hanno raccolto le indicazioni della base”.
Meroi concorda. “La mia presenza qui dice ne è la prova. Le perplessità che ho avuto erano solo per non avere raggiunto l’obiettivo di un congresso unitario. Essere uniti ci dà anche più forza nei confronti degli alleati. Più siamo uniti, meglio è.
Le discussioni interne, ci sono state, ci sono e ci saranno. Ma fanno parte del normale confronto dialettico”.