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Giovanni Scambia
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- Ogni anno duecentocinquantamila donne muoiono, colpite dal cervicocarcinoma, in Europa 28mila.
Un tumore che è tra le cause principali di decesso tra la popolazione femminile, ma che oggi fa meno paura.
Grazie alla prevenzione, attraverso screening come quello avviato da sette anni nella Tuscia. E non solo.
Sostanziali passi avanti sono stati fatti anche nella cura della neoplasia, attraverso interventi di chirurgia, chemio e radioterapia.
Di questo si è discusso alla Domus La Quercia, in un convegno cui hanno preso parte ginecologi, oncologi, radioterapisti provenienti da centri d’eccellenza come La Sapienza, il Policlinico Gemelli, l’università Cattolica Sacro Cuore di Campobasso e l’università di Verona.
Tra questi, il professor Giovanni Scambia, direttore del dipartimento per la tutela della salute della donna e della vita del nascente all’università Cattolica ginecologia oncologica.
Un convegno per fare il punto della situazione...
“Si parla di una delle neoplasie che ogni anno colpisce circa 250mila donne al mondo l’anno. In Europa muoiono circa 28mila donne per questo tipo di tumore.
Ha ancora un’incidenza importante, nonostante oggi noi riusciamo a prevenirne l’insorgenza, diagnosticandola precocemente attraverso il semplice utilizzo del pap test.
Purtroppo ancora non così diffuso in Italia. Non in tutte le regioni viene effettuato come metodica di screening”.
La medicina ha fatto passi in avanti significativi.
“Noi abbiamo discusso de carcinoma della cervice, dalla sua diagnosi, quindi alla possibilità di diagnosticarlo precocemente con pap test e la colposcopia. Ma anche la prevenzione attraverso l’utilizzo recente di un vaccino, fino alla possibilità di curarlo con la chirurgia e altre metodiche di tipo chemioterapico e radioterapico.
Oggi si può guardare a questo tumore con un po’ più di fiducia perché può essere diagnosticato precocemente, ma anche nei casi di diagnosi tardiva, quando il tumore è già insorto, è possibile attuare una chirurgia rispettosa della qualità di vita della paziente e anche le metodiche di chemio e radioterapia che a volte devono essere applicate, consentono guarigioni in un’alta percentuale di casi”.
Ma la prevenzione resta la vera arma forte.
“E’ provato che effettuare campagne di screening sulla popolazione, utilizzando il pap test, induce in maniera significativa l’incidenza del carcinoma della cervice”.
A chi è consigliato il pap test e a che età?
“Viene consigliato all’inizio dei rapporti sessuali e comunque al di sopra dei trent’anni, deve essere una metodica consigliata sistematicamente.
Nei programmi di screeening è raccomandato ogni tre anni e nella medicina dell’individuo, al di fuori dei programmi organizzati, è consigliabile una visita ginecologica e un pap test ogni anno”.