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Marcello Meroi
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Riceviamo e pubblichiamo
- Caro Tosti,
purtroppo credo di aver capito bene le ragioni di coloro che hanno deciso di non partecipare, con spirito che una volta orgogliosamente definivamo "militante", al dibattito interno all'ultimo congresso provinciale.
Disaffezione, scarse motivazioni ideali, delusione diffusa.
Tutti sentimenti comprensibili per chi ha vissuto gli anni della partecipazione e poi ha visto la politica cambiare, modificarsi non solo nelle strategie, modularsi a volte su scelte non facilmente comprensibili a tanti iscritti e simpatizzanti.
Ma permettimi di non essere in sintonia con coloro che credono che "il chiamarsi fuori" sia la scelta giusta.
Un partito come il nostro, nel quale proprio il coinvolgimento diretto e la passione sono alla base di ciascuno di noi, ha bisogno di tutti.
Dei dissidenti, di coloro che legittimamente non ne condividono alcune scelte, di chi vorrebbe cambiarlo.
Per questo credo che non la falsa unità, ma il necessario apporto di ciascuno, possa essere utilissimo per far crescere dibattito politico ed organizzazione, e rappresenti la carta vincente che dobbiamo cercare.
Con quello spirito e quella voglia, a volte, di litigare, ma comunque sempre protesa a fare di Alleanza Nazionale un partito in cui la gente abbia voglia di ritrovarsi.
Per questi motivi ho inteso criticare la scarsa partecipazione, ma specialmente il ruolo troppo importante che non la dirigenza locale, ma un regolamento congressuale che non condivido, ha voluto assegnare al tesseramento.
Sperando che da domani, indipendentemente dai propri ruoli politici, istituzionali, di iscrizione o di semplice simpatia, tanti vogliano partecipare alla crescita della nostra comunità.
Cordialmente
Marcello Meroi