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Marcello Mariani
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-“I soldi ci sono e li stiamo spendendo per realizzare le opere”.
Arriva l'interrvento di Marcello Mariani, presidente della società Centro Merci Orte Spa, alla notizia dei sei milioni che sarebbero venuti meno per il completamento della struttura.
“Nel 2004 i soldi previsti dalla Regione ammontavano a dodici milioni ricorda - poi sono diventati sei, in base a una direttiva comunitaria.
Per una società, tuttavia, esistono altri canali per ottenere finanziamenti. Pubblici, ma anche autofinanziamento.
Ad oggi, grazie a ribassi d’appalto nelle diverse gare indette, la somma è scesa a tre milioni e 600mila euro”.
Il ricorso, quindi, da parte della società è anche a mutui stipulati con le banche.
“Con le nostre energie sostiene Mariani stiamo raggiungendo l’obiettivo della fine dei lavori. Si ricorre al sistema creditizio, dal momento che si prevede che l’interporto produrrà, una volta ultimato, ricavi, in grado di far fronte agli indebitamenti”.
Proprio per questo, si sta cercando di rimodulare la convenzione tra società e Regione, per portarla da trenta a sessant’anni.
Anche per ottenere più facilmente stanziamenti dalle banche. “A dicembre 2008 anticipa Mariani contiamo di avere concluso tutte le infrastrutture, eccetto le aree specializzate, da realizzare direttamente dalle imprese che gestiranno i servizi. Entro il primo semestre 2009, abbiamo calcolato che avremo le prime entrate. Stiamo realizzando sul serio il centro merci e grazie alla collaborazione tra il comune di Viterbo, la Provincia ed il comune di Orte che hanno permesso, con una sana lobby territoriale, il rilancio della società che presiedo”.
A giugno, intanto, assemblea straordinaria dei soci: “Proporrò - anticipa il cambiamento del nome, da centro merci a interporto centro Italia Orte, perché da quando il progetto è stato concepito a oggi, le esigenze sono cambiate. Oggi la situazione è propizia, perché sul nostro territorio, accanto al centro merci, si parla della nuova fiera e dell’aeroporto. Tutte strutture che posso essere utili e di supporto l’una all’altra”.