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Riceviamo e pubblichiamo
- Caro Marcello Meroi (scusa se mi sono permesso di darti del tu) la mia lettera non la devi vedere in ottica disfattista ma è solamente una mia personale riflessione per spiegare i motivi della "latitanza" di tante persone all'ultimo congresso (tra l'altro molte di queste persone, me compreso, si sono recate a votare).
Ritornando alle tessere, purtroppo non rappresentano più un elemento di aggregazione e di orgoglio ma assomigliano sempre di più ai carri armati del Risiko schierati ed a volte sacrificati dai "giocatori" per conquistare il loro obiettivo.
Il "chiamarsi fuori" non è mai la scelta giusta quando si ha un ideale in cui si crede e si ha la speranza di veder realizzati i propri progetti; ma quali erano le premesse dell'ultimo congresso? Era forse un confronto di idee oppure una spartizione di potere?
Nel mio caso specifico ti dico che continuerò ad impegnarmi nel circolo al quale sono iscritto almeno fin tanto che ci sia lasciata la possibilità di lavorare in modo autonomo ma comunque nel rispetto delle regole e verso un obiettivo comune che è sicuramente al di sopra degli interessi egoistici dei singoli.
Cordialmente
Stefano Tosti