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- «La legge sulle università popolari, che garantirà gli strumenti e le risorse, anche economiche, necessarie alla valorizzazione di tante realtà educative presenti nel Lazio, è entrata in vigore».
Lo ha reso noto il capogruppo della Democrazia Cristiana per le Autonomie alla Pisana, Fabio Desideri, a seguito della pubblicazione del testo sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio (Burl).
«Posso affermare con soddisfazione ha sottolineato Desideri che la legge sulle università popolari è la prima della nuova amministrazione a essere presentata da un gruppo di opposizione e approvata all’unanimità dall’assemblea regionale».
«La nuova normativa ha spiegato Desideri è composta da 10 articoli e riconosce, disciplinandolo e valorizzandolo, il ruolo pedagogico e sociale svolto dalle università popolari, sia pubbliche sia private, presenti nel Lazio, dando nuovo impulso, anche economico, ai percorsi formativi proposti, realizzando così una sorta di “centro di recupero permanente” aperto a tutti, senza alcun tipo di discriminazione».
«Le prime università popolari ha ricordato Desideri sorsero tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Questa legge stabilisce la redazione di un Albo, a trasparenza del settore e a tutela dei cittadini.
La Regione concederà dei contributi a titolo di concorso nelle spese, sulla base di criteri ben definiti e di relativi controlli, così da evitare l’erogazione di finanziamenti a pioggia.
È prevista anche la concessione in comodato gratuito di sedi e attrezzature di proprietà regionale per lo svolgimento delle attività».