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- Digitalizzazione: la palla è passata ai Comuni.
Dopo il via libera al progetto di e-governement della Provincia da parte del Cnipa, centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione, ora tocca ai 52 municipi aderenti al progetto per la realizzazione del Centro di servizio territoriale provinciale (Cst) nella Tuscia, approvare entro il 25 maggio la relativa deliberazione in sede di giunta comunale.
Di questo si è parlato nell’incontro tenutosi a Palazzo Gentili, in cui i sindaci o i loro delegati hanno ricevuto tutte le informazione e il materiale necessario dall’assessore alle Reti e ai sistemi tecnologici, Angelo Cappelli. Una riunione a cui ha partecipato anche il presidente regionale dell’Anci Francesco Chiucchiurlotto e che ha di fatto segnato l’inizio dell’attuazione del progetto per la costituzione di un’alleanza locale per l’innovazione (Ali).
Raccolti gli atti tecnici e amministrativi dei vari Comuni, la Provincia potrà partecipare al bando Cnipa in scadenza il 12 luglio e attingere ai relativi fondi disponibili.
“Per eliminare il digital-divide tra i Comuni medio-piccoli e il resto delle istituzioni spiega Cappelli il cofinaziamento disponibile a livello nazionale è di oltre 13 milioni di euro. Per la Regione Lazio sono stanziati 652.500 euro”. Ma i fondi previsti sono molti di più.
In risposta all’avviso per i Cst, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 13 settembre 2005, la Regione e le cinque Province hanno proposto la costituzione di una rete nel Lazio, con la previsione di cinque centri per ciascun ambito provinciale con un coordinamento unitario. A tal fine è stato quindi previsto un ulteriore cofinanziamento regionale dell’importo di 3.250.000 euro.
Ultima chiamata, infine, per i Comuni del Viterbese che ancora non hanno avallato il Cst. “Aderire al progetto conclude Cappelli è tuttora possibile, purché le delibere di giunta ci giungano entro il 25 maggio.
Mettere tutti gli enti in rete, con un unico luogo fisico dove accorpare i servizi, è un’occasione imperdibile. Permette infatti di realizzare un’economia di scala, razionalizzare le attività, risparmiare sui costi di manutenzione e sulle consulenze informatiche, nonché avere assistenza continua dalla Regione per tutto ciò che attraverso la rete la pubblica amministrazione vuol comunicare ai cittadini”.
Gli abitanti della Tuscia che usufruiranno dei servizi informatizzati negli enti locali sono attualmente circa 250.000.