- Ha avuto luogo a Valentano nell’ambito della tradizionale Fiera di maggio (giunta alla 546° edizione ) la mostra “Panno… che passione!“ nella quale le allieve del Laboratorio di ricamo frequentanti “l’Università delle tre Età “ hanno esposto i loro lavori al termine del corso a cui hanno partecipato, sotto la direzione di Teresa Moscini.
Il “panno“ rappresenta un po’ la storia delle nostre famiglie: vecchie tele preziose, vanto e dote delle nostre nonne, veniva tessuto al telaio e conservato in rotoli, detti “ torselli “, con i quali si confezionava biancheria personale e per la casa, fasce per neonati,sacchi per il grano e la farina, perfino, come in tempo di guerra, abiti per uomo e donna ( ovviamente dopo essere stati tinti ).
Anche la coltivazione della canapa, elemento base del “panno” era una coltura tipica e diffusa nelle zone intorno al lago di Bolsena fin dall’epoca dei Farnese.
Le signore del Laboratorio di ricamo hanno quindi pensato di rispolverare questo tessuto e si sono cimentate in un’arte tipicamente femminile dando prova di creatività, vitalità, caparbietà.
Sì, perché quello che i visitatori hanno potuto ammirare merita i più ampi elogi per i risultati conseguiti: il ricamo su lino e tele sottili, in bianco o in ecrù, è certamente bello.
Però i colori vivaci, i merletti di contorno, che sono stati usati per tovaglie, asciugamani, cuscini, strisce centrotavola, sacchetti, copribarattoli ecc., erano veramente stupendi e conferivano al “ panno “un aspetto rustico e raffinato allo stesso tempo.
Grande la loro perizia, la loro creatività: un risultato che, oltre ad appagarle per quanto da loro realizzato, sarà stimolo per le giovani di oggi a riscoprire, con l’arte del ricamo, anche l’utilizzo del “panno di casa“ che certamente in tanti armadi o cassapanche è ancora “arrotolato“ in ricordo di quanto lasciato dalle nostre nonne e che, nel periodo del “sintetico“ imperante, avevamo, erroneamente, lasciato inutilizzato…