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Riceviamo e pubblichiamo
- Sono trascorsi ormai alcuni mesi dai congressi comunali di DS e Margherita, dove si è solennemente proclamata l’adesione al progetto del Partito Democratico.
In particolare, il documento approvato unitariamente dal congresso della Margherita civitonica poneva le basi per una ripresa di protagonismo politico indirizzato a superare le divisioni che ancora segnano i rapporti tra i partiti dell’Ulivo e all’interno dei partiti stessi.
Esso impegnava il nuovo gruppo dirigente a creare, insieme ai Ds, le condizioni per giungere all’unificazione dei gruppi consiliari, ipotizzando, inoltre, l’attuazione di un coordinamento dei loro organi statutari per formulare insieme proposte di iniziativa politica capaci di rendere vivo il processo di formazione del nuovo partito.
Ad oggi invece, dobbiamo lamentare che la gestione della Margherita continua ad essere caratterizzata da immobilismo, in attesa che papà e mamma definiscano il contratto matrimoniale e ci dicano come dobbiamo comportarci in questo matrimonio senza amore. Magari sperando in segreto che qualche improbabile evento miracoloso ci restituisca la libertà.
Dobbiamo forse ricordare a Maiolati che la sua elezione a presidente della Margherita è frutto di un accordo unitario che lo vincola all’attuazione del documento unitariamente approvato e che, senza questa attuazione, anche l’accordo decade?
Né, d’altra parte, dal fronte dei Ds giungono segnali di attenzione per un confronto aperto e trasparente su tempi e modalità del percorso di costruzione del Partito Democratico sul nostro territorio.
Accogliendo quindi l’appello lanciato la scorsa settimana dall’associazione per il Partito Democratico della provincia di Viterbo, ci rivolgiamo a tutti i soggetti interessati, e in primo luogo ai due partiti fondatori, perché si affrontino una buona volta le questioni ancora aperte tra DS e Margherita e, soprattutto, per organizzare insieme un confronto pubblico su tutti i temi rilevanti del partito nuovo: la democrazia interna, le forme della partecipazione, il tema dei costi della politica, la centralità del cittadino utente, la difesa della laicità dello Stato e delle Istituzioni da ogni forma di integralismo, la questione della compatibilità fra ambiente ed uno sviluppo che sia ecosostenibile.
Solo attraverso un confronto serrato e impegnativo crediamo sia possibile avviare un percorso partecipato e accompagnato da atti coerenti che ci risparmino un’ennesima “Cosa” frutto di asfittiche operazioni di vertice.
Area Ulivisti della Margherita
Civita Castellana