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- Il modo peggiore di cominciare una giornata?
Occuparsi di quella multa che ti è arrivata e che hai buttato in un cassetto, cercando di dimenticartene. Ma i giorni passano e va pagata. 165 euro per essere passato con il rosso a Vetralla, sulla Cassia.
Stento a crederci. Anzi, non ci credo proprio! Meglio vedere la foto. Così vado a Vetralla. Ufficio contravvenzioni.
Strano, l’ufficio non è al comando della polizia locale. Sta da un’altra parte. Capisco d’essere arrivato, dalla folla, tutti con la busta verde in mano.
Sono le dieci e siamo già una trentina. Mi avvicino e scopro che siamo tutti lì per lo stesso motivo. Tutti vittime del semaforo. Di multati ce ne sono a migliaia.. Strano. “Mia madre ne ha prese quattro di multe” mi racconta un ragazzo. A sei punti in meno l’una, la patente è bella che andata.
Forse a Vetralla hanno intenzione d’entrare nel Guinnes dei primati per numero d’infrazioni al semaforo, oppure quel giallo che dura soltanto quattro secondi prende alla sprovvista. E sono dolori.
Anche se: “Mi sa che ultimamente hanno allungato la durata del giallo”. Dice un signore del posto. Mentre fuori commentano le rispettive foto, è il mio turno. Entro. E capisco che è proprio la giornata delle stranezze. Nell’ufficio contravvenzioni della polizia municipale, così c’è scritto fuori, di vigili, nemmeno l’ombra.
Solo due ragazzi che raccolgono i verbali, stampano le fotografie e rispondono alle domande.
Gentili, ma non sono pubblici ufficiali. Strano. I miei dati, la mia foto gestiti da personale che non appartiene, a quanto si dice al Comune. Sono privati. E la privacy? Non si tratta di materiale sensibile? Molto strano.
Ancora più strano che sul verbale della multa sia indicato quest’ufficio cui rivolgersi anche per rilasciare i dati sul conducente, per la decurtazione dei punti. Poi, però, consegnato il foglio agli addetti, al multato non rimane in mano nulla.
E se lo dovessero smarrire? Sarei costretto a pagare anche duemila euro di multa, perché neanche una ricevuta, come dimostro che la certificazione l’ho presentata?
Lo faccio notare e la risposta è ancora più strana. Gentilmente, mi viene fatta una fotocopia della dichiarazione e in testa un addetto scrive a penna: “Comando Pl Ufficio contravvenzioni Per ricevuta”. Segue data e come firma, una sigla illeggibile.
Niente protocollo, niente timbro. Per quelli devo andare dai vigili urbani. Strano. Io pensavo di esserci già.
Se l’insegna di un locale indica farmacia, dentro mi aspetto di trovarci dottori. Così come per l’ufficio contravvenzioni, mi aspetto di vedere vigili.
Proprio strano, come il fatto che a Vetralla, nessuno abbia pensato, se non ultimamente (forse), a controllare la durata del giallo al semaforo.
Mi piacerebbe che da qualcuno arrivassero risposte. Vi pare strano?
Giuseppe Ferlicca