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Fioroni
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- Studenti e insegnanti prendono posto nel teatro dell’Unione. Gli altoparlanti diffondono la voce di De Gregori che canta ‘W l’Italia’. Si spengono le luci e parte il filmato. “Quattro calamai per quattro uomini”. E’ la cronaca della firma in calce apposta da De Nicola, De Gasperi, Terracini e Gramsci, alla Costituzione Italiana, era il 27 dicembre del 1947. La Costituzione entrerà in vigore il primo gennaio 1948.
L’iniziativa “Cittadini, società e stato:le scuole rileggono la Costituzione” - organizzata da ministero della Pubblica istruzione, Provincia di Viterbo, Prefettura e Ufficio scolastico provinciale si è svolta stamattina al teatro dell’Unione con la partecipazione di 400 studenti delle scuole superiori e inferiori della Tuscia.
E’ stato un vero e proprio spettacolo incentrato sui valori della Costituzione italiana. Insieme agli studenti, il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, il presidente della Corte Costituzionale Franco Bile, il Prefetto di Viterbo Alessandro Giacchetti, il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli, l’assessore alla Pubblica istruzione Ugo Gigli, l’assessore agi Affari generali del Comune di Viterbo Giovanni Arena, i dirigenti scolastici regionale e provinciale, rispettivamente Bruno Pagnani e Romolo Bozzo.
Ad aprire lo show il presentatore Salvatore Regoli: ha introdotto la banda dell’Esercito che ha eseguito la marcia degli Erniani di Verdi. Uno show però con una sola protagonista: la Costituzione italiana. A parlarne Mazzoli, Giacchetti, Arena, Pagnani e Bozzo. “E’ un patto dice il prefetto rivolto agli studenti scritto per essere rispettato che consente alla società di vivere nel bene comune”.
Per il presidente Mazzoli: “Quelle firme sulla Costituzione scrivono la parola fine sulla guerra e la parola inizio sulla pace. Ed è in questo testo che troviamo diritti e doveri che garantiscono a ciascuno di noi di vivere liberamente. Un articolo su tutti voglio oggi ricordare. Il primo: L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Purtroppo ancora oggi esistono delle disparità e non tutti godono di questo diritto. Credo, quindi, che un paese abbia il diritto e il dovere di dare piena realizzazione e concretezza a questo articolo”.
Subito dopo la presentazione ufficiale del volume scritto da dieci scuole della Tuscia “Cittadini, società e stato: le scuole rileggono la Costituzione”. “Abbiamo messo in campo spiega Laura Menichini, referente del progetto una strategia formativa per recuperare il profilo alto della scuola italiana. Al centro di questo percorso di studi e riflessioni c’è l’educazione alla libertà e alla legalità”.
Il presidente della Corte Costituzionale Franco Bile, dopo aver regalato alle scuole viterbesi un volume scritto dai giudici della Corte sul funzionamento di questa istituzione ha sottolineato l’importanza dei giovani nella società civile.
“Tra poco saranno 60 anni dall’entrata in vigore della Costituzione dice Bile -, un testo giovane dove affondano le radici della nostra umanità. Senza la Costituzione non avremmo mai avuto una società giusta dove vivere. C’è un articolo in particolare di cui vorrei parlare, il secondo quello che garantisce a tutti i diritti individuali e i doveri inderogabili. Solo avendo diritti e doveri siamo uomini liberi. Auguro a tutti voi ragazzi un radioso futuro”.
Prima della fine della festa i ragazzi del quinto anno delle scuole superiori hanno recitato a soggetto sulla Costituzione. Ribadendo quanto sia importante in questo particolare momento storico riscoprirsi cittadini dell’Europa.
Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, accompagnato dall’assessore Ugo Gigli, prima di lasciare il teatro, ha raccontato il suo esame di maturità e ha fatto un in bocca lupo per questa prova così importante.
A conclusione di giornata i bambini della V elementare della scuola Ellera hanno cantato l’Inno alla gioia. Poi tutti in piedi: la banda suona l’Inno di Mameli.