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Riceviamo e pubblichiamo
- Passato il primo turno che ha decretato il successo del centrodestra nella stragrande maggioranza dei centri della nostra provincia, adesso tutta l'attenzione si polarizza su Tarquinia.
Il testa a testa tra Mazzola e Giulivi di fatto lascia ben sperare per un'affermazione del centrodestra al turno di ballottaggio.
Tutti i voti della sinistra, infatti, sono già stati contabilizzati ed assegnati a Mauro Mazzola che non dovrebbe raccogliere altro, Giulivi potrà contare senz'altro sui voti dell'UDC e, auspico, degli altri.
Nessuno può e deve lasciarsi sfuggire la preziosa opportunità di riconquistare Tarquinia, città troppo importante per essere lasciata nelle mani di una sinistra "sfascista" che ha dimostrato, nella nostra provincia di far danno in ogni dove, di paralizzare lo sviluppo economico, sociale, occupazionale ed infrastrutturale.
Tarquinia rappresenta certamente uno dei "fiori all'occhiello" del nostro territorio, non possiamo e dobbiamo fidarci della sinistra per la sua gestione, quella sinistra che localmente condanna il carbone di Civitavecchia e contemporaneamente lo porta sul nostro territorio per volontà del suo ministro Bersani.
Anche l'amico Mazzola, lo chiamo amico perché è mia ferma convinzione che un avversario politico può e deve comunque rimanere un amico sul piano personale, ha dato prova di essere una fabbrica di contraddizioni.
Come assessore ai Lavori Pubblici ha sferrato una campagna durissima contro gli autovelox (ma solo nei Comuni di centrodestra tacendo sempre su Montefiascone, Vitorchiano, Soriano, Vignanello, Nepi, Orte, Bassano, ecc. ecc. ecc.) poi, per mettere in sicurezza la Verentana, come unica medicina possibile chiede l'installazione di un autovelox della Provincia.
Parla in convegni e riunioni di prodigarsi per la manutenzione e la sicurezza stradale e intanto le nostre strade sono un colabrodo con l'erba che in alcuni casi supera i due metri di altezza, non mette in sicurezza ponti con i parapetti crollati (non è solo il caso di quello di Ronciglione, presto ne documenterò fotograficamente anche altri su strade provinciali) mettendo a serio rischio la sicurezza dei nostri cittadini.
Non mi va di continuare con le decine di contraddizioni che sarebbe possibile evidenziare, non sarebbe corretto, sebbene fin troppo facile, in campagna elettorale "affondare la lama nel burro".
Basta però con l'ipocrisia, basta con gli inganni di questa sinistra che antepone i propri interessi, le proprie poltrone, i propri incarichi alle esigenze del territorio e della popolazione ed è per questo che il 10 giugno, tutti compatti, dobbiamo scendere in campo per dire no a chi non vuole bene al territorio, per dire no a questa sinistra.
Francesco Bigiotti
Capogruppo UDC Provincia