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Riceviamo e pubblichiamo
- Passata la prima fase della tornata elettorale, ora tutto il centrosinistra deve concentrarsi sul turno di ballottaggio a Tarquinia, ovvero sul centro più grande in cui i cittadini sono chiamati al voto.
In questo contesto partiamo avvantaggiati, con un candidato a sindaco autorevole e da sempre vicino alla gente, Mauro Mazzola.
I cittadini al primo turno hanno già dimostrato di preferirlo all’attuale sindaco: il fatto che Giulivi sia andato sotto rappresenta un dato politico evidente, del quale è però facile intuire le motivazioni.
Non ha mai aperto le porte del palazzo, non ha mai mostrato sensibilità alle istanze avanzate dalle varie realtà del suo territorio, non è mai stato in grado di ascoltare i suoi concittadini.
Alla luce di questo, fa sorridere l’analisi del capogruppo Udc a Palazzo Gentili, Francesco Bigiotti, che ha già decretato vincitori e vinti cercando di mostrare contraddizioni che esistono solo nella sua mente. Anche perché se contraddizioni ci sono, arrivano proprio dal suo partito.
Mentre il segretario provinciale annuncia l’apparentamento con Giulivi, dalla lista guidata da Bacciardi arrivano infatti secche smentite.
Nel merito delle questioni poste, il centrosinistra e Mauro Mazzola hanno avuto il coraggio di portare avanti una battaglia contro il carbone a Civitavecchia.
Facendo un parallelo a livello locale, mi sembra che nessuno abbia avuto lo stesso coraggio quando Giulivi ha decretato la demolizione della Cittadella dei giovani dell’associazione Semi di Pace. Neanche quando il suo presidente, come estrema protesta, si è incatenato davanti al Comune.
Tanto per far capire la differenza di sensibilità tra Mazzola e Giulivi: in quella circostanza la Provincia si è presentata al secondo per cercare di risolvere il problema mettendo a completa disposizione lo staff tecnico-amministrativo dell’assessorato alle Politiche sociali.
Alla faccia del confronto democratico, del dialogo istituzionale e della collaborazione, Giulivi si è rifiutato perfino di riceverle l’assessore. Sulla vicenda della Verentana è avvenuto l’esatto contrario: Mazzola ha dialogato coi Comuni di Valentano, Farnese e Ischia di Castro, due dei quali di diverso colore. E proprio grazie a quel dialogo istituzionale e a quella collaborazione tra enti è stato possibile arrivare ad una soluzione condivisa.
Per sostenere Giulivi il consigliere Bigiotti parla di “ipocrisia e inganni del centrosinistra, che antepone i propri interessi, le proprie poltrone, i propri incarichi alle esigenze del territorio e della popolazione”.
Senza inventarci nulla, senza ipocrisia o inganni, come risposta valgano le parole dello stesso Giulivi, al momento dell’annuncio ai cittadini dei motivi del ritiro della sua candidatura tramite una lettera aperta.
“Purtroppo il mio personale entusiasmo si è scontrato con le antiche abitudini della politica, se politica si può chiamare, dove contano molto più gli interessi personali che superiori interessi pubblici”. E ancora: “Il mio secondo mandato sarebbe stato offuscato da liti tra le correnti politiche, anziché essere caratterizzato da professionalità ed esperienza”.
Non basta? “Ciò non è stato possibile, come non sarebbe stato possibile governare in tali condizioni contro gli amori impossibili”. Quindi, se c’è chi la politica la fa per interessi e per le proprie poltrone a Tarquinia, caro Bigotti, è il centro destra, parola di Giulivi.
Viste le divisioni, visto il risultato del primo turno, vista la dichiarata impossibilità a governare, per il bene di Tarquinia forse sarebbe stato meglio che Giulivi fosse stato coerente con se stesso e non si fosse candidato.
Oggi, comunque, i cittadini di Tarquinia votando al ballottaggio Mazzola potranno scegliere un sindaco che ama la propria comunità e non chi, come Giulivi, sa già di non essere in grado di governare.
Antonio Rizzello e Domenico Manglaviti