|
Copyright Tusciaweb
|
- Ieri mattina una delegazione dei Comitati dell’Alto Lazio contro il Carbone composta da: Mauro Mocci, Enrico Veneruso, Odoardo Basili, Giovanni Ghirga, Alessandro Manuedda e Simona Ricotti , è stata ricevuta dalla Commissione Ambiente del Senato.
I rappresentanti sono stati invitati ad esporre i motivi di preoccupazione causati dalla riconversione a carbone della centrale di TVN a Civitavecchia.
I senatori hanno mostrato grande interesse per le relazioni presentate dai tecnici.
Una valutazione preventiva del danno, lo screening per l’arsenicosi cronica negli operai, l’alta incidenza del cancro al polmone ed alla pleura, dell’asma infantile e l’insufficienza renale cronica, sono stati i temi che hanno destato particolare attenzione da parte dei senatori.
«È mia ferma opinione che la valutazione di impatto ambientale fatta per la riconversione della centrale di Civitavecchia abbia delle fragilità insostenibili», ha dichiarato il presidente della commissione, Tommaso Sodano, al termine dell’audizione informale con i rappresentanti 'No coke' .
«Non sono stati analizzati i dati relativi alla produzione e incidenza sulla salute delle polveri sottili e dell'anidride solforosa ha aggiunto Sodano - Ritengo inoltre che il progetto vada sottoposto anche a Valutazione ambientale strategica, perché si inserisce in un territorio dove sono già presenti due centrali.
L'Enel ha scritto agli abitanti della Tuscia nei giorni scorsi, per convincerli ad accettare la centrale, con delle argomentazioni che non stanno davvero in piedi. Dire che un numero elevato di tumori è normale nelle popolazioni costiere, compresi i tumori infantili, mi sembra francamente un po' poco come motivazione da offrire a una popolazione che respinge il progetto.
Tutto ciò si inserisce poi in un contesto francamente assurdo: qui si parla di una centrale a carbone cosiddetto pulito, quando è noto che il carbone pulito non esiste, mentre l'Europa ci chiede il taglio del 20% sulle emissioni di gas serra».
Durante l’audizione i rappresentanti dei movimenti no-coke hanno fornito ulteriori indicazioni in relazione all’importanza del settore agricolo del comprensorio fortemente incentrato sull’agricoltura.
La riconversione a carbone determinerebbe uno stravolgimento delle attività agricole costrette a riconvertire le colture alimentari in prodotti no food, con conseguente ricaduta su tutte le attività produttive.
In merito a queste ultime problematiche, giovedì 3 Maggio alle ore 18.00 presso l’Università Agraria di Tarquinia il Presidente Alessandro Antonelli incontrerà le associazioni di categoria degli agricoltori: CIA, Confagricoltura, Coldiretti, la Cooperativa Pantano di Tarquinia e la Centrale Ortofrutticola di Tarquinia, per un tavolo tecnico dal tema “Carbone e ricadute negative sull’ agricoltura”,
Questo incontro nasce anche dalla necessità che i dati relativi alle conseguenze delle emissioni della centrale a carbone di Civitavecchia, sul comparto che riguarda l’agricoltura e il turismo legato alle attività all’aria aperta, vengano portate a conoscenza del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Movimento no coke dall’Alto Lazio