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Il teatro di "Eta Beta" il 3 maggio varca i cancelli del carcere romano di Rebibbia, per presentare alle ore 16 l'ultimo spettacolo della Compagnia: "Hamlet".
Si tratta di un'interpretazione originale dell'opera shakespeariana che nei giorni scorsi ha già emozionato i detenuti dell'istituto penitenziario di Mammagialla di Viterbo e prima ancora i tantissimi spettatori presenti nella chiesa di S. Maria della Pace a Viterbo.
Come è noto il teatro integrato dell'Associazione "Eta Beta" nasce undici anni fa grazie al neuropsichiatra infantile Giorgio Schirripa, il quale promosse i laboratori teatrali per favorire l'integrazione dei suoi ragazzi diversamente abili con giovani volontari.
Un'integrazione che oggi, attraverso gli spettacoli negli istituti di pena si estende a tutto campo, superando ogni muro, ogni barriera, ogni distanza.
Per portare inscena "Hamlet" i 19 attori - guidati dalla regista Maria Sandrelli, con la supervisione artistica di Della Pietra Riccardo Vannuccini e il coordinamento educativo di Giampietro Brizi - hanno preso parte a un laboratorio teatrale durato 6 mesi.
L'iniziativa, promossa dall'Associazione "King Kong Studios" con "Eta Beta", l'Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile della ASL di Viterbo, la Casa Circondariale di Viterbo e di Rebibbia femminile, è sostenuta dalla Direzione regionale Servizi Sociali della Regione Lazio.