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Il cantiere a Santa Lucia
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Tutti fuori. Alle otto, come da programma i varchi hanno chiuso e sono cominciate le operazioni preliminari al disinnesco dell’ordigno bellico a Santa Lucia.
Un’evacuazione della zona rossa di Viterbo, cominciata in maniera sonnolenta. Alle sette erano ancora pochi i residenti fuori casa. Soltanto poco prima delle otto il traffico d’auto in uscita è aumentato, con un po’ di coda a Valle Faul e Porta Romana.
Ancora una volta i viterbesi si sono dimostrati poco amanti dei mezzi pubblici. Gli autobus messi a disposizione per spostarsi verso i punti di ritrovo sono rimasti per lo più inutilizzati e alla fine nei quattro centri organizzati per chi non aveva un posto dove andare, sono arrivate circa 350 persone.
La maggior parte ha preferito utilizzare la propria auto e girando per la città questa mattina, poteva sembrare d’essere in una normale domenica, che molti hanno deciso di trascorrere al mare con la famiglia. Con due sole anomalie. L’ora eccessivamente mattutina e il tempo, coperto, che non invita a spostarsi verso il litorale. Per il resto, tutto nella norma. Anche la Asl ha completato il trasferimento dei pazienti, prima del previsto.
La sola anomalia, lo scotch con cui qualche negoziante ha sigillato le vetrine degli esercizi per sicurezza, com’era stato già indicato dal comitato di sicurezza. “Anche io e il sindaco siamo qui evacuati qui in questura ha detto poco dopo la fine dell’evacuazione il prefetto Giacchetti ringrazio i viterbesi per il senso civico dimostrato.
Da ieri sera già molti erano usciti dalla città e tutto si è svolto con ordine”.
Soddisfatto il sindaco Gabbianelli. “Era previsto un temporale afferma ma come sempre Santa Rosa ci ha protetto”. Un aiuto non da poco, visto che in caso di pioggia, il disinnesco sarebbe comunque avvenuto, ma con maggiori difficoltà. "Tutto sta procedendo - continua - nel migliore dei modi e questo fa pensare che l'operazione si concluderà molto prima del previsto".
Sulla scarsa affluenza ai punti di ritrovo, invece: “Ne hanno usufruito in pochi sostiene - ma noi non potevamo non organizzarli, perché se fossero arrivate molte più persone, ci avrebbero trovato impreparati”.
Conferma che tutto si è svolto in maniera regolare anche il questore Micillo. In questo momento la città è presidiata da 250 uomini delle forze dell’ordine, mentre sono più di mille le persone impegnate nell’operazione.
Dalla sala operativa della questura, fuori dalla zona rossa, il comitato di sicurezza seguono momento per momento, le fasi dello spolettamento, attraverso un grande monitor.